L'Orvietana in Serie D si gode il "gioiello" Fabrizio Fabri, appena 21 anni ed una carriera tutta da scrivere
Francesco Fabri, nel ventunesimo anno della sua giovane età, con la maglia dell’Orvietana sta cominciando a riscrivere la sua storia nel calcio. Dopo un’annata (2023-2024) nel quale le qualità si era potuto apprezzarle un po’ a sprazzi, la Società biancorossa si ritrova nelle sue fila un giocatore che può fare la differenza. Quando e come sia nata la trasformazione è lo stesso ragazzo ternano a raccontarlo: “ Sono convinto che sia dipeso molto dall’insistenza con la quale l’Orvietana ha cercato di convincermi durante l’estate. Mi volevano a tutti i costi, ho apprezzato molto l’interessamento dopo un campionato nel quale non m’era riuscito dare il meglio con continuità con prestazioni alternate, senza goal e pochissimi assist. La fiducia e la considerazione mi hanno fatto riflettere ed eccomi qua, in un ruolo, quello di mezz’ala, che mi sento cucito addosso. Sto meglio e spero in una stagione diversa “. Di là dalla considerazione, adesso stiamo vedendo un giocatore diverso: più concreto e determinato anche a prendersi delle responsabilità, abituato a giocare con gli altri piuttosto che intestardirsi in qualche personalismo. Insomma, un ragazzo più maturo indipendentemente dalla carta d’identità: “ Quello trascorso è stato, a ogni modo un campionato che m’è servito. Era al primo impegno vero in serie D dopo una brevissima esperienza a Grosseto. La stagione è stata lunga e nel periodo sono cresciuto, sia mentalmente che fisicamente”. Quindi, nel tuo intimo lo percepisci il miglioramento: “ Ne ho consapevolezza e credo si veda anche sul campo. senza voler essere presuntuoso immagino di poter fare di più e meglio”. A casa di Francesco, differentemente da altri compagni, il pallone non era di casa. A Fabrizio, il padre, il calcio interessava poco o nulla. Mamma Deborah, praticante amatoriale di altra disciplina, pertanto mentalmente più vicina alle idee del primogenito e figlio unico, divenne il suo punto d’appoggio. A cinque anni varcò, per la prima volta, i cancelli del San Valentino, campo dell’Olympia Thyrus, società nella quale sarebbe poi tornato dopo le esperienze con il Perugia e i pochi mesi a Grosseto. Da ternano doc quale è non ha mai avuto rapporti con le Fere di cui è comunque un grande ammiratore: “Ebbi qualche contatto, non concretizzatosi. Devo confessare come la mia mente di ragazzo mi spingesse a cercare spazi in posti più lontani dove mi ero illuso sarebbe stato più facile trovare la strada per il grande calcio. Sogno, fatto un po’ da tutti, che provò a realizzare con la maglia del grifone biancorosso dall’età di quindici anni: “ A Perugia, scusa il gioco di parole, ho fatto tanto e, allo stesso tempo poco.
E’ stato tanto arrivare a giocare due stagioni nella Primavera arrivando a esserne il capitano nella seconda. Poco, non essendo riuscito a prendere le credenziali per la conferma nel professionismo da me sognata”. A distanza di qualche anno, guardandoti indietro rifaresti tutto allo stesso modo? : “Oggi penso di aver fatto qualche scelta sbagliata. Credevo d’essere già professionista e sentir parlare di serie D lo consideravo un fallimento. Oggi vedo le cose in modo diverso. Ho poco più di ventanni con la possibilità di una lunga carriera nella quale spero di aver tempo e modo per cercare di giungere a certi traguardi. Chiaro, mettendoci il massimo impegno”. Parole che dovrebbero suonare come musica per lo staff biancorosso Il Francesco studente non aveva un rendimento pari a quello di calciatore. A ogni modo, dopo il trasferimento a Perugia, frequentando l’Istituto alberghiero, si è preso il suo diploma di scuola superiore con il quale potrà accedere all’Università: “Anche in questo ambito qualche sbaglio, di cui oggi mi rendo conto, lo ho fatto. Come dicevo per il calcio c’è tempo per rimediare e sto per iscrivermi alla Facoltà di Scienze Motorie”- Tutti questi cambiamenti, chissà che non nascondano altri interessi subentrati da poco, sul tipo nuovi affetti: “E chi te lo ha detto! Scherzi a parte sta nascendo qualcosa di nuovo per me molto importante” Possiamo mandare un saluto a questa persona di cui non conosciamo il nome? : “Per il momento no. Preferisco tenerlo segreto”. Restando sullo scherzo parliamo di alimentazione. Dice di essere un buongustaio che, però raramente, si avvicina alle prime schermaglie con la bilancia: “ E’ successo soltanto nel periodo dell’infortunio. Adesso ho già ripreso il peso forma”. L’infortunio cui si riferisce lo ha costretto a saltare le prime partite di campionato e, giustamente, Rizzolo lo ha fatto rientrare a guarigione completata nonostante il suo scalpitare. A proposito del tecnico ne parla in questo modo: Il mister è persona fantastica. Con lui sono a mio agio già dall’altro campionato anche se, nel primo periodo non mi faceva giocare. E’ speciale, ti parla sempre in faccia, è scherzoso al momento giusto, altrettanto fermo e deciso ove serva. Sto e stiamo veramente bene”.