
Valeri: "Chivu ha trasmesso cattiveria agonistica. Prima avevamo perso un po' di autostima"
Il difensore del Parma Emanuele Valeri, è intervenuto a Sky Sport per parlare della sua stagione e della vittoria sulla Juventus. Queste le dichiarazioni: "Il gol di Pellegrino l'ho rivisto un paio di volte, non di più. Dobbiamo mantenere la testa sulla prossima partita che è la più importante".
Cinque assist, solo quattro difensori li hanno fatti. Sei in compagnia di Federico Dimarco:
"Un orgoglio essere accostati a questi nomi, anche se lui è già affermato. E' una fonte di ispirazione e fa sempre piacere essere accostato a lui".
Un'altra vittoria con Chivu, cosa si prova a battere la Juventus:
"La Juve come tante altre è una delle migliori del campionato. Come dice Chivu, sono partite in cui non servono motivazioni, perché non capita tutti i giorni di sfidare squadre così importanti. Secondo me queste sfide ti devono dare una carica in più perché giochi contro dei campioni".
Balzo importante in classifica con Chivu, salvezza più vicina?
"Ancora troppo presto, la strada è lunga. Abbiamo ancora cinque partite e dobbiamo dare continuità ai pareggi e all'ultima vittoria. Sicuramente il successo con La Juventus ci dà una grande mano ma dobbiamo lavorare con umiltà e coraggio per raggiungere l'obiettivo".
Qualcosa però è cambiato con il nuovo allenatore, ha dato qualche messaggio?
"No, in generale non ha avuto messaggi particolari: ha soltanto trasmesso la sua cattiveria agonistica e la sua voglia di farsi vedere. Questo a noi mancava e ci ha dato una grande mano, ma anche con mister Pecchia non è che in realtà questa cosa mancasse: magari avevamo perso un po' di autostima e carattere, mister Chivu è riuscito a trasmetterci di nuovo questa cosa".
Il prossimo passo è la Nazionale?
"Non lo so, ora mi concentro sulla salvezza del Parma. E' stato comunque un onore essere inserito nei preconvocati di Spalletti, e se dovesse arrivare la convocazione sarebbe un sogno".
Adesso arriva la Lazio, partita speciale per te:
"Sì, forse per me è la partita più emozionante dell'anno, non ho mai nascosto la mia fede calcistica. Giocherò proprio nello stadio in cui sono cresciuto, dove andavo con i miei genitori a tifare, sarà sicuramente la più emozionante di tutte".
Però se c'è da fare un altro assist si fa:
"Sì, non è nemmeno da discutere. La fede e il professionismo sono due cose diverse, essere professionisti vuol dire che ogni partita va affrontata nella stessa maniera".







