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Giuseppe Rossi: "Tutto quello che sono adesso lo devo a mio padre. A dodici anni mi portò a Parma"TUTTO mercato WEB
ieri alle 14:17News
di Redazione ParmaLive
per Parmalive.com

Giuseppe Rossi: "Tutto quello che sono adesso lo devo a mio padre. A dodici anni mi portò a Parma"

In una intervista al Corriere della Sera, Giuseppe Rossi ha ripercorso le tappe iniziali della sua carriera, che come noto è iniziata al Manchester United, dopo lo 'scippo' al Parma, dove il calciatore si è formato dai dodici anni fino all'addio in direzione Premier: "Un emissario del club si presentò a Parma, avevo 17 anni. Mi chiese di aprire la mano e mi consegnò una spilla con il logo della squadra. Firmai il contratto in un ristorante, con me c’era papà". 

Dopo ogni gol le braccia al cielo. La dedica era per lui?
"Si ammalò nell’inverno del 2009, un tumore. Mamma mi nascose tutto, voleva proteggermi. Ricordo il giorno in cui mi chiamò, crollai a terra. Era inizio febbraio, tornai negli Stati Uniti per salutarlo. Dopo qualche settimana morì. Era il mio eroe".

Il primo ricordo insieme?
"Lui che torna dal lavoro, sistema i conetti nel giardino della nostra casa di Clifton, nel New Jersey, e io che li dribblo. Tutto quello che sono adesso lo devo a lui".

Anche la carriera da calciatore?
"A 12 anni lasciai gli Stati Uniti per trasferirmi al Parma. Lui partì con me. Non parlavo bene la lingua, a scuola i ragazzi non erano accoglienti, mi sentivo solo. Piangevo molto, dopo un mese e mezzo venne a trovarci mamma. Ricordo ancora la forza di quell’abbraccio".