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Palermo, da Brunori ai rapporti con l’ambiente e il mercato. Cosa pagano De Sanctis e Migliaccio
Morgan De Sanctis non è più il direttore sportivo del Palermo. Esonerato dopo pochi mesi dal suo arrivo estivo forzato da alcuni rifiuti, su tutti quello di Guido Angelozzi che sembrava il principale candidato a diventare il nuovo ds dei rosanero. Tre incontri con Gianluca Petrachi e poi la scelta di puntare su De Sanctis che cercava rilancio dopo l’esonero dalla Salernitana.
Un’esperienza poco fortunata per lui e per il suo braccio destro Giulio Migliaccio, ex calciatore del Palermo negli anni d’oro di Zamparini. Entrambi pagano lo scarso feeling con la squadra e con l’ambiente e ovviamente i risultati sportivi. Alcune scelte di mercato poco incisive come l’acquisto di Le Douaron per circa 4,5 milioni oppure Appuah che potrebbe già andare in prestito, unite alla gestione del mercato attorno e Matteo Brunori hanno fatto il resto. L’attaccante rosanero era in orbita Cremonese, il ds in sede di presentazione aveva dichiarato che il capitano era al centro del progetto. Da lì in poi per Brunori panchina da quasi separato in casa.
De Sanctis paga anche la gestione di Fabio Lucioni, costretto a risolvere anzitempo il contratto. I risultati poi non hanno aiutato a far mantenere salda la poltrona al dirigente e al suo braccio destro. Così ecco l’esonero.
La selezione di Gardini e Bigon, figure importanti nella programmazione del Palermo, ha portato a scegliere Carlo Osti, dirigente navigato ed esperto che qualche settimana fa era ad un passo dell’accordo con il Piacenza. La chiamata del Palermo è un’occasione troppo importante per non rispondere presente. Così Osti torna in pista in un progetto ambizioso e in una piazza che ha voglia di rivedere protagonista la propria squadra. Per Carlo Osti contratto fino a giugno, un’occasione importante per rientrare dalla porta principale e restituire serenità all’ambiente rosanero. Il Palermo, che intanto conferma Dionisi, prova a svoltare. E la prossima settimana la sfida al Modena..
Un’esperienza poco fortunata per lui e per il suo braccio destro Giulio Migliaccio, ex calciatore del Palermo negli anni d’oro di Zamparini. Entrambi pagano lo scarso feeling con la squadra e con l’ambiente e ovviamente i risultati sportivi. Alcune scelte di mercato poco incisive come l’acquisto di Le Douaron per circa 4,5 milioni oppure Appuah che potrebbe già andare in prestito, unite alla gestione del mercato attorno e Matteo Brunori hanno fatto il resto. L’attaccante rosanero era in orbita Cremonese, il ds in sede di presentazione aveva dichiarato che il capitano era al centro del progetto. Da lì in poi per Brunori panchina da quasi separato in casa.
De Sanctis paga anche la gestione di Fabio Lucioni, costretto a risolvere anzitempo il contratto. I risultati poi non hanno aiutato a far mantenere salda la poltrona al dirigente e al suo braccio destro. Così ecco l’esonero.
La selezione di Gardini e Bigon, figure importanti nella programmazione del Palermo, ha portato a scegliere Carlo Osti, dirigente navigato ed esperto che qualche settimana fa era ad un passo dell’accordo con il Piacenza. La chiamata del Palermo è un’occasione troppo importante per non rispondere presente. Così Osti torna in pista in un progetto ambizioso e in una piazza che ha voglia di rivedere protagonista la propria squadra. Per Carlo Osti contratto fino a giugno, un’occasione importante per rientrare dalla porta principale e restituire serenità all’ambiente rosanero. Il Palermo, che intanto conferma Dionisi, prova a svoltare. E la prossima settimana la sfida al Modena..
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