Sprofondo Turris, il "buco" (per adesso) è di 165mila euro
Il Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare, ha inflitto una nuova penalizzazione alla Turris, a seguito di gravi violazioni amministrative accertate. Le decisioni includono una penalizzazione in classifica, un'ammenda e una sanzione individuale, nonché un proscioglimento.
Andando a spulciare le motivazioni integrali del provvedimento (CLICCA QUI), si evince che il cuore della vicenda risiede nel mancato versamento di somme significative: 74.886 euro di ritenute IRPEF e 91.003 euro di contributi INPS, dovuti per le mensilità di luglio e agosto 2024. Inoltre, il club biancorosso non ha depositato entro il termine previsto (16 ottobre 2024) i modelli F24 quietanzati presso la Covisoc, documentazione necessaria per dimostrare i pagamenti. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che i modelli presentati erano privi di validità, poiché la banca aveva rifiutato l’addebito delle somme.
A ciò si aggiungono false dichiarazioni: il dirigente Ciro Giardino, secondo quanto si legge nel dispositivo, ha depositato presso la Covisoc un documento in cui attestava, erroneamente, che tutti i pagamenti relativi alle mensilità di luglio e agosto erano stati effettuati.
Per quanto riguarda le responsabilità individuali, Ciro Giardino ha optato per il patteggiamento, accettando una sanzione di 4 mesi di inibizione. Questa scelta, prevista dall’art. 127 del Codice di Giustizia Sportiva, comporta un’ammissione implicita di responsabilità, accelerando così la chiusura del procedimento nei suoi confronti.
Diversa è stata la posizione del sindaco unico Simone Onofrio Magliacano, inizialmente accusato di aver anch’egli sottoscritto una dichiarazione mendace. Il Tribunale, però, ha stabilito il proscioglimento del dirigente, non ravvisando elementi sufficienti per attribuirgli responsabilità dirette. Secondo il suo legale, Luigi Ascione, la difesa si è concentrata nel dimostrare sia l’estraneità di Magliacano alla gestione contabile della Turris negli ultimi mesi sia che la firma contestata non fosse autentica: “La difesa non è stata facile in considerazione del fatto che la Procura non ha arretrato di un passo, nemmeno a fronte della perizia calligrafica, che è documento di parte. Era stata richiesta anche la nomina di un CTU ma evidentemente il tribunale non lo ha ritenuto necessario. La nostra linea difensiva ha sempre puntato al proscioglimento, dimostrando l'estraneità del mio assistito nella gestione contabile della Turris negli ultimi mesi, non avendo mai ottenuto riscontro alle richieste di documentazione formalmente inoltrate al club. Non abbiamo mai nemmeno pensato a soluzioni alternative...”, ha dichiarato Ascione.
La società è stata ritenuta responsabile sia a livello diretto, per gli atti posti in essere dai propri dirigenti, sia a livello oggettivo, in quanto il mancato rispetto degli obblighi finanziari è un onere che ricade sull’intera organizzazione societaria.