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Mirko Vucinic, il Mosè di Roma che vinse anche con la Juve. E chiuse ad Abu Dhabi

Mirko Vucinic, il Mosè di Roma che vinse anche con la Juve. E chiuse ad Abu DhabiTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 1 ottobre 2023, 05:00Nato Oggi...
di Alessio Del Lungo

Che Mirko Vucinic fosse un predestinato probabilmente qualcuno lo aveva già capito nella stagione '99-'00, quando l'attaccante con il Sutjeska diventò a 16 anni e un giorno il più giovane a giocare nel campionato serbomontenegrino. Quel qualcuno era Pantaleo Corvino, che dopo una stagione da 10 presenze e 4 gol, lo notò e decise di portarlo al Lecce, dove rimase fino al 2006. Memorabile l'esordio a 17 anni in Serie A ed il primo centro a 20 contro l'Ancona, ma soprattutto le 19 reti realizzate nel 2004-2005 con Zeman allenatore, che gli permisero definitivamente di consacrarsi pure in Italia dopo essere diventato famoso in patria. Il classe '83 è però andato oltre, entrando nella storia della società salentina: è infatti con 17 gol, insieme a Chevanton, il miglior marcatore del Lecce in una singola annata di A ed il secondo, in compagnia di Pasculli, per reti totali nella massima categoria.

Nel 2006 il grande salto con il trasferimento alla Roma per circa 19,5 milioni di euro. Non è però tutto rose e fiori per Vucinic, che fu costretto ad operarsi al menisco a causa di problemi fisici e visse una stagione complicata, malgrado la vittoria della Coppa Italia, con soli 3 gol, uno dei quali fu il primo in Champions League. Già la stagione seguente però le cose andarono decisamente meglio, con le reti che diventarono 14 e arrivarono pure la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia. Da sempre un personaggio carismatico e con personalità, nel 2008 si rende protagonista di un episodio davvero molto curioso: dopo la rete vittoria contro il Cagliari all'Olimpico, esulta con uno striptease mentre corre verso la Curva Sud e ciò gli costa la denuncia ad opera di un tifoso, per atti osceni. In giallorosso rimase fino al 2010-2011, quando palesò la sua insofferenza, sfociata in una situazione di tensione con Ranieri: il montenegrino, al momento del cambio, qualche giorno dopo aver avuto avuto una discussione con l'allenatore, scalciò un contenitore di bibite. Fu il segnale che i rapporti si stavano incrinando, malgrado venga ricordato ancora oggi con affetto dai tifosi romanisti. La testimonianza è il rapporto tra lui e il telecronista tifoso Carlo Zampa, che dopo un gol su punizione nel derby lo chiamò Mosè.

Nel 2011 il passaggio alla Juventus per 15 milioni di euro e un nuovo inizio di carriera, con il primo Scudetto conquistato al termine di una stagione da 10 gol e 12 assist. Vucinic iniziò a prenderci gusto e l'anno successivo, con 14 gol e 9 assist, oltre a migliorare il suo score, mise in bacheca la sua seconda Supercoppa Italiana e il suo secondo Scudetto. L'ultimo anno in bianconero lo ha vissuto un po' ai margini del progetto, lontano dall'essere un protagonista indiscusso come era abituato: 1 gol e 2 assist fu il bottino che riuscì a raccogliere, anche se raggiunse lo storico traguardo dei 100 gol nei campionati professionistici italiani. Il terzo Scudetto consecutivo fu l'ultimo lampo in Europa di un campione che definire tale non è un'esagerazione. Poi, nel 2014, l'inizio di un nuovo capitolo di vita ad Abu Dhabi con l'Al-Jazira, lontano dal calcio che conta, ma con la voglia di un'esperienza diversa dalle solite. A complicare tutto però fu un infortunio al legamento crociato anteriore destro, che gli fece terminare con largo anticipo la stagione 2015-2016 e gli impedì di scendere in campo in quella seguente. Un addio al calcio che forse sarebbe dovuto essere diverso, ma che non cambia la sostanza di quello che Vucinic è stato ed ha rappresentato. Oggi Mirko Vucinic compie 40 anni.

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