Diego Perotti, una seconda giovinezza al Genoa. Siviglia e Roma come tappe fondamentali
Il suo dribbling è come un tango. Lento ma inesorabile, subito distinguibile. Tecnicamente impeccabile. Diego Perotti nella sua carriera è stato bersagliato da parecchi infortuni, ma ha vissuto l'Italia come una seconda casa, dopo avere vinto l'Europa League con il Siviglia. Dopo essere cresciuto nel Boca Juniors passa al Deportivo Moron, dove esordisce in prima squadra a diciannove anni. Poi arriva in Spagna, appunto, con gli andalusi, dove dal 2007 al 2009 gioca con la squadra B, prima di diventare un elemento importante per i titolari. Tanto che a maggio del 2009 segna il gol decisivo contro il Deportivo la Corona per entrare matematicamente in Champions League.
Come per Diego Milito e Thiago Motta, è Preziosi a concedergli una nuova opportunità di carriera, nel 2014. Perché i tanti infortuni che lo tormentano lo portano a tornare in Argentina, nuovamente con il Boca Juniors, ma senza incidere. Invece il Genoa punta sull'esterno argentino, ancora ventiseienne ma bersagliato dai tantissimi stop in carriera. Qui rivive una seconda giovinezza, tornando il fantasista che a passo di tango salta l'avversario e crea la superiorità numerica, presupposto fondamentale per arrivare a cambiare gli equilibri di una partita.
Dopo un anno e mezzo a buon livello viene acquistato dalla Roma, collezionando sempre delle ottime prestazioni e soprattutto una discreta continuità. Ventisei reti in Serie A con 106 presenze, non male per chi gioca più da esterno che non da attaccante centrale. Dopo il giallorosso veste la maglia del Fenerbahce, poi quella della Salernitana praticamente in chiusura di carriera, a inizio 2022. Oggi Diego Perotti compie 35 anni.