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Sole 24 Ore - Caso Osimhen: senza nuovi elementi non punibile, per Juve fu 'sistema'TUTTO mercato WEB
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ieri alle 10:00Notizie
di Redazione Tutto Napoli.net
per Tuttonapoli.net

Sole 24 Ore - Caso Osimhen: senza nuovi elementi non punibile, per Juve fu 'sistema'

Dopo la formale chiusura delle indagini nei mesi scorsi, la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Aurelio De Laurentiis, con l’accusa di falso in bilancio in relazione alle annate 2019, 2020 e 2021. Il procedimento riguarda presunte plusvalenze fittizie nella compravendita del difensore Manolas nell’estate del 2019 e soprattutto quelle realizzate con la cessione di tre giovani del Napoli nell’operazione che ha portato all’acquisto di Osimhen dal Lille.

Ne scrive sul sito del Sole 24 Ore il giornalista Marco Bellinazzo: "Oltre al reato di falso in bilancio, era stato ipotizzato anche quello di dichiarazione fraudolenta (si prospettava un’evasione dall’Iva di 4,6 milioni determinata da una sovraffatturazione di oltre 21 milioni) per il solo presidente De Laurentiis, ma questa accusa è venuta meno. Sul piano della giustizia ordinaria l’impianto accusatorio passerà ora al vaglio del giudice dell’udienza preliminare per appurare la sussistenza dei presupposti per la celebrazione di un eventuale processo

Il trasferimento dell’attaccante nigeriano è stato già oggetto nel 2022 di un’inchiesta della giustizia sportiva italiana nell’ambito del caso plusvalenze che ha coinvolto la Juventus e altre squadre. Nel processo sportivo non sono stati riscontrati illeciti a carico del Napoli e del presidente De Laurentiis. Nell’aprile 2022, infatti, il Tribunale nazionale della Figc non ha accolto la richiesta della Procura che per De Laurentiis aveva chiesto 11 mesi e cinque giorni di inibizione (la richiesta di inibizione riguardava anche Chiavelli e i familiari di De Laurentiis che ugualmente non hanno subito conseguenze). I giudici federali hanno ritenuto che non ci fossero le condizioni o i dati sufficienti per poter accertare una sopravvalutazione del prezzo dei cosiddetti “cartellini” nelle compravendite dei calciatori, persistendo un ineludibile elemento di soggettività. Elemento contro il quale si sono arenate di fatto tutte le indagini sportive e penali condotte in tema di plusvalenze fittizie. 

C’è da dire che per contestare penalmente la sussistenza di una plusvalenza fittizia, da scambio o meno, è necessario che si verifichi il dolo di due club che consapevolmente attribuiscano un valore più altro al cartellino di uno o più tesserati per ottenere il vantaggio immediato di un surplus nel conto economico. La giustizia sportiva nel caso della Juve nell’ambito dell’inchiesta Prisma - per la quale sul piano penale è in corso il processo proprio a Roma - ha punito invece «a monte» l’esistenza di un sistema fraudolento votato alla creazione di plusvalenze, ritenendolo di per sè sufficiente a infliggere una pesante penalizzazione. In un primo momento anche la Juve era stata ritenuta esente da colpe, ma il procedimento sportivo è stato riaperto a seguito della acquisizione di nuovo materiale probatorio (intercettazioni e altri atti confessori) trasferito dalla Procura di Torino.

Nel caso che riguarda adesso il Napoli bisognerà capire perciò se la Procura della Figc intenda acquisire eventuali ulteriori atti probatori raccolti dalla Procura di Roma al fine di riscontrare elementi di novità indispensabili (che a quanto pare però non sembrano esserci) per svolgere un nuovo processo sportivo contro il club partenopeo e i suoi dirigenti apicali sulla vicenda Osimhen".