Chiariello: "Ho paura dell’effetto Savoldi, sicuri che Garnacho non sia elemento di disturbo?"
Su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno.
Di seguito le parole di Umberto Chiariello: "Io ho paura che a Napoli si possa generare l'effetto Savoldi. Che cosa è l’effetto Savoldi, poco conosciuto per chi non ha vissuto gli anni 70 e il Napoli meraviglioso e non vincente di Luis Vinicio? Io sto qui anche per aiutarvi a capire la storia da cui possiamo trarre degli insegnamenti. Chi nega la storia è una bestia. L’uomo e la bestia si distinguono soprattutto per la memoria storica. La storia è fondamentale per non ripetere gli stessi errori.
Il Napoli di Vinicio aveva cominciato la sua epopea di quel triennio straordinario con un terzo posto fantastico battendo la Juventus al San Paolo. Gli uomini che erano stati presi al mercato che dovevano fare la differenza non strisciarono mai il campo: parlo di Troja, Mascheroni, Vendrame. Invece il fulcro dell’attacco furono lo sconosciuto Braglia proveniente da Foggia in serie Bed il vecchio Clerici rottamato dalla Fiorentina a 33 anni. L’anno dopo il Napoli lottò per lo scudetto. Quel Napoli giocava un calcio meraviglioso. Come il Napoli di Sarri, era arrivato molto vicino al titolo ma non fu derubato da errori tecnici arbitrali.
Cosa fece Ferlaino? Vinicio andò in vacanza e chiese un rinforzo in attacco. Ferlaino fece il colpo del decennio, cioè Beppe Savoldi da Bologna, Mister Due Miliardi, magnifico tiratore del dischetto e - nonostante l’altezza non eccelsa, solo 1,75 -grandissimo colpitore di testa. Saltava più di Cristiano Ronaldo in proporzione. Due miliardi che fecero scalpore in una città devastata dal malgoverno e dalla camorra. Vinicio tornò entusiasta ma scoprì che il Napoli si era tolto Clerici che era la chiave del suo gioco. Vinicio diede di matto e lo trattennero a stento. Il Napoli prese un centravanti più forte di Clerici che nel suo periodo di permanenza a Napoli fece bene, ma il Napoli finì quinto quell’anno. La magia si ruppe e Vinicio se ne andò e non chiuse la stagione. Il Napoli concluse quel ciclo vincendo la Coppa Italia contro il Verona per 4 a 1. Questo per dire che l’arrivo di un giocatore più forte di quello che parte non significa automaticamente risultato migliore (e non è che in giro c’è gente più forte di Kvara, ma sicuramente più motivata).
Se devo ragionare in termini societari e prospettici il Napoli può fare un colpo favoloso e può fare una grande futura plusvalenza pazzesca con l’acquisto di Garnacho. Se Il colpo riesce è impressionante sul piano tecnico-aziendale. Sul piano strettamente tecnico-ambientale tuttavia Garnacho può essere un elemento di disturbo? Il timore c’è, perciò ripongo ogni speranza in Antonio Conte. Lui non teme rivali.
La capacità gestionale di Conte è ai massimi livelli. Lui è la garanzia. Chiunque arrivi adesso ci metterà tempo ad inserirsi. Il Napoli oggi è migliorato nell’espressione di gioco, da quando Neres è esploso. Mettere in discussione Neres è un problema. Garnacho non fa bene la fase difensiva, lo ha detto Ten Hag.
Garnacho può essere dirompente? A giugno non avrei dubbi. A gennaio siamo sicuro che non si possa rivelare controproducente il suo inserimento? Se Conte lo vuole, nulla da ridire. Tanti anni di calcio e di squadre viste mi hanno dimostrato che non sempre mettere un uomo forte in un gruppo può essere producente, anzi si dimostra molte volte vero il contrario. Lozano creò uno scenario dirompente e fu messo ai margini, il suo impatto è stato negativo.
Io sono dell’idea che certi colpi si fanno d’estate. La speranza è che Conte lo voglia veramente subito, il che significa che ha un piano di inserimento ben preciso per Garnacho.
Questo è quello che abbiamo davanti e non dobbiamo vivere di sogni e illusione che possiamo coltivare solo da marzo in poi. Noi siamo in competizione per qualcosa di importante ma non dobbiamo schiacciare l'acceleratore sulle illusioni. Dobbiamo vivere con pazienza poiché se vivi le emozioni in un modo soft & slow, te le godi di più".