
Perché Leao a partita in corso? Quando Conte segna poi non lascia più spazi
La partita di Rafael Leao è stata esaltante, a tratti. A parte un paio di ingenuità sui fuorigioco, più per mancanza di concentrazione che non per reale necessità di sfruttare la propria posizione avanzata, è stato praticamente incontenibile. Non solo nell'uno contro uno, quando è stato spesso raddoppiato e ha sentito il peso della responsabilità di dovere saltare tutti, ma anche nel creare gioco. Nel trovare corridoi per Theo Hernandez: da uno di questi è arrivato il rigore poi sbagliato da Gimenez, dall'altro il gol dell'1-2 di Jovic, al termine di una pregevole combinazione.
Per questo la gestione di Leao è apparsa abbastanza particolare. Perché inserirlo con il Napoli sopra di due gol, quando gli spazi sono più ampi soprattutto nel primo tempo? Probabilmente il piano gara era quello di arrivare con lo zero a zero all'intervallo, ma dopo un minuto le cose si sono rovinate terribilmente, perché Conte quando poi si chiude non lascia più spazi, almeno solitamente. Eppure alcuni cambiamenti di fronte ci sono stati, al netto del passo lento del bandolero Joao Felix. Con Leao probabilmente avrebbero avuto diversa fine o, comunque, un impatto differente.
Come per Vlahovic alla Juventus, certe situazioni appaiono abbastanza particolari, l'incancrenirsi di un rapporto che porta a due vie. O dimenticarlo in panchina, prendendosi tutti i rischi del caso. Oppure rilanciarlo e puntarci forte, ben sapendo che può essere un rischio su più livelli. Nel calcio, però, ci sono le categorie. Ed entrambi sono sopra gli altri.
Per questo la gestione di Leao è apparsa abbastanza particolare. Perché inserirlo con il Napoli sopra di due gol, quando gli spazi sono più ampi soprattutto nel primo tempo? Probabilmente il piano gara era quello di arrivare con lo zero a zero all'intervallo, ma dopo un minuto le cose si sono rovinate terribilmente, perché Conte quando poi si chiude non lascia più spazi, almeno solitamente. Eppure alcuni cambiamenti di fronte ci sono stati, al netto del passo lento del bandolero Joao Felix. Con Leao probabilmente avrebbero avuto diversa fine o, comunque, un impatto differente.
Come per Vlahovic alla Juventus, certe situazioni appaiono abbastanza particolari, l'incancrenirsi di un rapporto che porta a due vie. O dimenticarlo in panchina, prendendosi tutti i rischi del caso. Oppure rilanciarlo e puntarci forte, ben sapendo che può essere un rischio su più livelli. Nel calcio, però, ci sono le categorie. Ed entrambi sono sopra gli altri.
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