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Da miglior centravanti giovane del mondo dopo Haaland a strapagato flop: la crisi di Vlahovic è solo colpa di Vlahovic. Giuntoli studia già il nome per il 9 del futuroTUTTO mercato WEB
ieri alle 16:50Editoriale
di Marco Conterio

Da miglior centravanti giovane del mondo dopo Haaland a strapagato flop: la crisi di Vlahovic è solo colpa di Vlahovic. Giuntoli studia già il nome per il 9 del futuro

Editorialista e uomo mercato di TMW. Radiocronista e speaker su Radio Sportiva. In RAI con indiscrezioni e retroscena
La crisi di Dusan Vlahovic è solo colpa di Dusan Vlahovic. Che non è riuscito a indossare l'abito tattico di Thiago Motta. Che non è riuscito a diventare leader e trascinatore. Che non è riuscito altrettanto a giustificare un maxi ingaggio da 12 milioni di euro cucito su misura per lui dalla precedente gestione che nel serbo riponeva speranze e sogni di grandeur. Ma come fare una colpa del super investimento a Federico Cherubini, nuovo CEO del Parma, che seppe della possibilità di Vlahovic di andare all'Arsenal, così prese un aereo e volò da Maurizio Arrivabene, allora ad bianconero. "Possiamo prenderlo subito o perderlo adesso". La Juventus andò all-in, investimento pesantissimo, nel giro di 24 ore arrivò il via libera. Una proposta che non si poteva rifiutare per la Fiorentina e un ingaggio a salire per il giocatore.

Un rischio d'impresa. La Juventus decise scientemente di prenderlo, visto a posteriori non è stato soddisfatto dal rendimento del calciatore. In quegli anni i paragoni con Erling Braut Haaland si sprecavano. 'Chi è il centravanti Under 21 più forte del Mondo?', e il testa a testa sembrava tra loro due. Anche Vlahovic spese il suo parere a riguardo. "Haaland? Lui è più veloce di me, ma per il resto ce la giochiamo". Riletti oggi, tre anni e mezzo dopo, sembra un assurdo averli messi sullo stesso piano. La parabola del serbo è quella di una mancata promessa, che con il gioco di Massimiliano Allegri aveva certamente più affinità rispetto a quelle che ha con Thiago Motta.


L'errore della gestione attuale della Juventus è stata quella di sottovalutare la fermezza del giocatore in chiave di rinnovo: la dirigenza della Juve si aspettava che, visto numeri e rendimento, Vlahovic avesse il buon senso di spalmare l'ingaggio e rimettersi in gioco, facilitando inoltre altrettanto una sua possibile cessione. Facendo muro, invece, il serbo ha complicato ogni piano alla Juve in entrata e di pianificazione. Nel 'non detto' del mercato, la Vecchia Signora sarebbe ben disposta a vendere subito Dusan. Il punto è che non è mai arrivata una proposta e 12 milioni d'ingaggio, che la punta pensa di prendere in estate o magari quando sarà libero, non glieli offre nessuno nelle grandi leghe europee.

Intanto la Juventus e Giuntoli pensano al futuro. Il sogno non celato è portare Victor Osimhen a Torino, anche se dovrà fare i conti con Luis Campos che pensa (oltre che a Marcus Thuram dell'Inter), a ricomporre la coppia dello Scudetto del Napoli con Kvicha Kvaratskhelia. Il nigeriano è il profilo ideale di Giuntoli, per rapporto e conoscenza. Joshua Zirkzee piace, ma la Juve ha necessità di una garanzia, di una punta che segni, che vada senza dubbio alcuno nell'intorno dei venti gol. E Osimhen risponde al nome ideale, PSG permettendo...