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Conte e la risposta piccata sul “ristorante da 100 euro”. Il precedente e l’etichetta di Antonio
Viste le difficoltà nel trovare un ristorante da 100 euro, pensa di poterselo costruire da solo prima o poi? È questa la domanda che Antonio Conte, oggi allenatore del Napoli, ha giudicato formulata in maniera provocatoria, nella conferenza stampa di oggi, alla vigilia della gara con l’Udinese e alla quale ha risposto: “Non capisco perché ricamare su questa battuta o perché io me la debba portare indietro per essere additato come allenatore che chiede, chiede. La trovo antipatica come domanda. È del tutto gratuita: se toglie la citazione, le rispondo”.
A cosa si fa riferimento. Per i più giovani, o per chi semplicemente non ricordasse una vicenda ormai risalente a più di dieci anni fa, il riferimento è a una battuta di Conte all’epoca in cui allenava - ancora per poco - la Juventus. Interrogato in merito ai risultati europei poco soddisfacenti dei bianconeri in Europa, il tecnico salentino rispose così: “Quando ti siedi in un ristorante dove si pagano 100 euro non puoi pensare di mangiare con 10 euro”. Dichiarazioni che facevano riferimento alla differenza economica tra gli investimenti della Juve e quelli di altri club europei, e che vennero interpretate dalla dirigenza - in particolare dall’allora presidente Andrea Agnelli - come un vero e proprio attacco.
Prime ruggini in un rapporto agli sgoccioli e che si sarebbe definitivamente rotto di lì a un paio di mesi, quando Conte, in disaccordo con alcune scelte in sede di mercato - su tutte il mancato acquisto di Cuadrado, che curiosamente sarebbe poi arrivato a Torino un anno dopo con Allegri -, lasciò la Juventus durante il ritiro estivo.
La frase di Conte è stata sempre considerata, da tifosi e media, una specie di motto dell’allenatore oggi alla guida del Napoli, considerato un tecnico molto pretenzioso in sede di mercato. Un’etichetta pesante per il tecnico, che da tempo prova a togliersela di dosso: la scorsa estate, quando il suo rientro in Serie A era ancora un’ipotesi e si parlava anche del Milan, fu il suo vice Cristian Stellini a provare a smontarla. “Se io guardo alla carriera di Conte, vedo un allenatore che ha chiesto progetti ambiziosi, non giocatori - disse in un’intervista a TeleLombardia -. E non necessariamente progetti ambiziosi vogliono dire giocatori costosi”. Oggi, “pizzicato” dopo un mercato del Napoli non proprio entusiasmante, ci ha pensato il diretto interessato.
A cosa si fa riferimento. Per i più giovani, o per chi semplicemente non ricordasse una vicenda ormai risalente a più di dieci anni fa, il riferimento è a una battuta di Conte all’epoca in cui allenava - ancora per poco - la Juventus. Interrogato in merito ai risultati europei poco soddisfacenti dei bianconeri in Europa, il tecnico salentino rispose così: “Quando ti siedi in un ristorante dove si pagano 100 euro non puoi pensare di mangiare con 10 euro”. Dichiarazioni che facevano riferimento alla differenza economica tra gli investimenti della Juve e quelli di altri club europei, e che vennero interpretate dalla dirigenza - in particolare dall’allora presidente Andrea Agnelli - come un vero e proprio attacco.
Prime ruggini in un rapporto agli sgoccioli e che si sarebbe definitivamente rotto di lì a un paio di mesi, quando Conte, in disaccordo con alcune scelte in sede di mercato - su tutte il mancato acquisto di Cuadrado, che curiosamente sarebbe poi arrivato a Torino un anno dopo con Allegri -, lasciò la Juventus durante il ritiro estivo.
La frase di Conte è stata sempre considerata, da tifosi e media, una specie di motto dell’allenatore oggi alla guida del Napoli, considerato un tecnico molto pretenzioso in sede di mercato. Un’etichetta pesante per il tecnico, che da tempo prova a togliersela di dosso: la scorsa estate, quando il suo rientro in Serie A era ancora un’ipotesi e si parlava anche del Milan, fu il suo vice Cristian Stellini a provare a smontarla. “Se io guardo alla carriera di Conte, vedo un allenatore che ha chiesto progetti ambiziosi, non giocatori - disse in un’intervista a TeleLombardia -. E non necessariamente progetti ambiziosi vogliono dire giocatori costosi”. Oggi, “pizzicato” dopo un mercato del Napoli non proprio entusiasmante, ci ha pensato il diretto interessato.
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