Viaggio a casa di Cristiano Ronaldo e Brozovic, Fienga: "Vi racconto l'Al-Nassr"

Viaggio a casa di Cristiano Ronaldo. A Riyadh, TMW ha potuto visitare le strutture dell'Al-Nassr, la formazione della capitale saudita di cui fanno parte, fra gli altri, CR7 e l'ex interista Marcelo Brozovic. E che parla italiano, non solo grazie a loro: l'amministratore delegato è Guido Fienga, ex Roma che nelle prossime settimane saluterà il club per assumere un ruolo di coordinamento degli investimenti sportivi di PIF, il fondo sovrano dell'Arabia Saudita. Ma c'è anche Luca Antonini, di recente nominato allenatore dell'Under-17. Italiani, europei in generale, su cui le società arabe puntano anche e soprattutto per il know-how. La strada è lunga: l'assegnazione dei mondiali per il 2034 ha prolungato gli obiettivi oltre Vision 2030, il progetto che dovrebbe mettere Riyadh al centro dello sport mondiale, e non solo di quello.

Strutture e segreti europei. Fondato nel 1955, l'Al-Nassr è uno dei club più tifati in Arabia Saudita: la rivalità più accesa è con l'Al Hilal di Neymar e Milinkovic-Savic. Da qualche anno gioca le sue partite nell'Al-Awall Park, lo stadio che in questi giorni ospita le gare della Supercoppa italiana, ma il suo quartier generale resta a Tuwaiq. Per ora: in futuro si sposterà nell'avveniristico Qiddiya Stadium, e in progetto vi è anche la costruzione di un nuovo centro sportivo, sempre più concentrato sul calcio.

Attualmente, l'Al-Nassr è una polisportiva da 21 sport diversi. C'è di tutto, dal sollevamento pesi al nuovo, c'è anche la pallavolo: i ragazzi, quando fanno punto, esultano col SIUUU di Ronaldo. Non un caso: l'arrivo del portoghese ha cambiato tante cose. Ha portato più attenzione alla nutrizione, con l'arrivo dello spagnolo Pablo, ma anche a una maggiore attenzione all'allenamento fisico. E al recupero: le grandi vasche piene di ghiaccio sono una novità recente, introdotta proprio da CR7 che, dopo gli allenamenti, convince tutti i compagni ad affiancarlo.

Nel tempo, del resto, sono stati fatti grandi passi in avanti. Il modello, complice la presenza di Fienga, è italiano: passeggiando per lo studio televisivo - dove campeggia anche il logo di Dazn, che di recente ha chiuso una partnership commerciale col club - almeno in parte può sembrare di visitare Trigoria. Tra le novità introdotte sul modello europeo, oltre all'obiettivo di fare del club una realtà sempre più votata al calcio, la maggiore attenzione al settore giovanile. Dove i presupposti sono buoni: spesso gli allenamenti sono quasi congiunti, la metodologia è la stessa della prima squadra, l'idea è di arrivare al 2030 (o 2034) con una generazione abituata al calcio molto più dei propri antenati. Anche grazie al know-how italiano.

Le parole di Guido Fienga. L'ex ad della Roma, come detto, è prossimo a cambiare ruolo: tra i suoi obiettivi, anche la formazione di un nuovo CEO saudita. L'obiettivo di lungo periodo, del resto, è quello: sfruttare le conoscenze europee per creare un calcio locale davvero competitivo. "Stiamo rinnovando il club, io da dodici mesi mi occupo della gestione e dello sviluppo del club. Posso dire che la prima parte della rifondazione è terminata, è una società che ha tutto quello che un club di livello in Europa ha - dice Fienga - dalla nutrizione alla palestra, che abbiamo sviluppato insieme a Technogym, allo spogliatoio: abbiamo sponsor internazionali, gli studi Tv dove abbiamo lanciato Nassr-TV, abiti italiani. Dobbiamo crescere ma, partendo da un'organizzazione definita, la seconda fase sarà di espanderla con dei successi che arrivano presto. Abbiamo Cristiano Ronaldo e la cosa aiuta tantissimo: non è solo il giocatore che tutti conoscete, ma una persona fortemente coinvolta nel progetto. Io lavoro con lui per sviluppare delle idee che possano aiutare il club. È delicato da gestire, essendo la persona più nota al mondo, ma è un piacere lavorare con lui".