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Torino, Vanoli: "Difficile trovare punti deboli nel Napoli. Dovremo leggere le varie situazioni"
Il tecnico del Torino Paolo Vanoli, intervenuto oggi in conferenza stampa, ha parlato di come si fermi il Napoli: "E' difficile trovare punti deboli, ma per fare qualcosa di importante dobbiamo fare qualcosa di importante. Loro corrono più di tutti, dovremo essere pari loro e noi abbiamo più corsa ad alta intensità. A livello tattico dovremo essere attenti e preparati, Conte ha fatto vedere qualcosa di diverso non solo interpretando il 4-3-3, ma all'interno della gara ha sperimentato anche un 4-2-2-2 che per caratteristiche e forza fisica del Napoli è un sistema che riesce a sfruttare. Dovremo leggere le varie situazioni e veloci a capirle".
Cos'ha rubato a Conte?
"Siamo stati insieme quattro anni: se stai attento, capisci il dettaglio. Il lavoro, la perfezione, la resilienza che è un aspetto difficile da far capire ai giocatori: la sua capacità più grande è rendere una squadra forte, umile e resiliente. E va al di là dell'aspetto tecnico e tattico, che è molto preparato. Sono sempre stato una persona attenta, con lui ho fatto il collaboratore e ho rispettato il mio ruolo, ma con la testa di pensare se potessi avvicinarmi al pensiero di Conte. E' stata una grande lezione per me, è stata la mia forza. Quando poi inizi un percorso sei solo, devi insegnare al tuo staff le idee e non tutti siamo uguali. Io e Conte siamo dello stesso segno, due leoni, e a volte c'erano bei contrasti che finivano per farmi crescere. Quando ho iniziato la mia strada, sono andato a migliorare inserendo le mie idee".
Leggi la conferenza stampa di Paolo Vanoli
Cos'ha rubato a Conte?
"Siamo stati insieme quattro anni: se stai attento, capisci il dettaglio. Il lavoro, la perfezione, la resilienza che è un aspetto difficile da far capire ai giocatori: la sua capacità più grande è rendere una squadra forte, umile e resiliente. E va al di là dell'aspetto tecnico e tattico, che è molto preparato. Sono sempre stato una persona attenta, con lui ho fatto il collaboratore e ho rispettato il mio ruolo, ma con la testa di pensare se potessi avvicinarmi al pensiero di Conte. E' stata una grande lezione per me, è stata la mia forza. Quando poi inizi un percorso sei solo, devi insegnare al tuo staff le idee e non tutti siamo uguali. Io e Conte siamo dello stesso segno, due leoni, e a volte c'erano bei contrasti che finivano per farmi crescere. Quando ho iniziato la mia strada, sono andato a migliorare inserendo le mie idee".
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