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Lopez: "A Firenze umanamente l'anno più bello. Ma non sono stato un gran giocatore"
Maxime Lopez, centrocampista del Paris FC, ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport, parlando del periodo trascorso in Italia: "A dirla tutta mi mancano i rapporti umani. Ho incontrato persone straordinarie, davvero. Mi dispiace per come si è chiusa l'avventura al Sassuolo. A Firenze ho vissuto l'anno più bello della mia vita sotto l'aspetto umano".
Ora gioca in Francia, ma in Ligue 2.
"Sto bene a Parigi. E te lo dice uno che è nato a Marsiglia (ride, ndr). Dopo la stagione complicata alla Fiorentina volevo tornare a casa. Qualcuno è rimasto sorpreso dal fatto che abbia deciso di firmare in Ligue 2. Ma la verità è che questa estate il mio calciomercato è stato difficile. Non ho ricevuto proposte che reputassi interessanti".
Che cosa ha rappresentato l'Italia per lei?
"È stata una tappa bellissima. Mi mancano i ristoranti, le persone... Anche il mio autista che ormai non vedo più. Guardo il mio cane e penso all'Italia. Per voi è un animale che è allo stesso livello dell'uomo. È bellissimo tutto questo".
Alla Fiorentina non ha torvato molto spazio.
"In alcune circostanze meritavo di giocare di più. Non sono stato un gran giocatore per il club, lo ammetto. Ma anche alcuni miei compagni mi dicevano 'Maxime... Ma perché non giochi?'. Cosa potevo fare? Accetto le decisioni dell'allenatore (Vincenzo Italiano, ndr) con il quale ho avuto un buon rapporto. Adoro 'giocare corto'. Ecco, lui mi ha fatto capire che questa è una possibilità. Ma che in certe situazioni si può giocare anche con la palla lunga. E mi è stato d'aiuto per questo".
Ha avuto Garcia a Marsiglia, un allenatore che l'ha lanciata in passato.
"Siamo sempre rimasti in contatto. Quando è andato al Napoli abbiamo parlato di un mio possibile trasferimento. Io stavo facendo bene e quella sarebbe stata la città perfetta per me. Ma alla fine disse che avrebbe pensato a un altro profilo. Per come è terminata l'avventura è stato meglio accettare Firenze".
Con chi ha legato di più a Firenze?
"Jonathan Ikone mi ha aiutato parecchio. Un 'frere' (fratello, ndr). Abitavamo a dieci secondi di distanza, mi passava a prendere per andare agli allenamenti. E anzi ne approfitto per mandargli un grande abbraccio visto che nei giorni scorsi ha perso suo papà. Ho legato anche con Nzola, Kouame. Insomma... Umanamente è stato l'anno più bello della mia carriera".
Esultò con il Sium di CR7 quando segnò contro la Juve.
"Sono un fan di Messi. Segnai e c'erano dei tifosi pronti a insultarmi, il che è la normalità. Ma è in quel momento che ho pensato di esultare come CR7. Non me l'ero preparato".
L'Italia è un capitolo ormai chiuso?
"Non avrei mai pensato di giocare in Serie A. Ma il vostro calcio è perfetto e son contento di esserci stato. Ora sono a Parigi, c'è un progetto importante che ho apprezzato. Anzi, io ho firmato prima ancora dell'annuncio di Arnault. Siamo un po' come il Sassuolo di oggi, in Serie B ma con tanti giocatori da A".
Sogna il Mondiale con la Francia?
"Sono ancora lontano. Sarebbe da matti e stupidi dire 'voglio andare al Mondiale' o qualcosa del genere. Non ci penso neanche un secondo, la mia testa è al Paris FC".
Ora gioca in Francia, ma in Ligue 2.
"Sto bene a Parigi. E te lo dice uno che è nato a Marsiglia (ride, ndr). Dopo la stagione complicata alla Fiorentina volevo tornare a casa. Qualcuno è rimasto sorpreso dal fatto che abbia deciso di firmare in Ligue 2. Ma la verità è che questa estate il mio calciomercato è stato difficile. Non ho ricevuto proposte che reputassi interessanti".
Che cosa ha rappresentato l'Italia per lei?
"È stata una tappa bellissima. Mi mancano i ristoranti, le persone... Anche il mio autista che ormai non vedo più. Guardo il mio cane e penso all'Italia. Per voi è un animale che è allo stesso livello dell'uomo. È bellissimo tutto questo".
Alla Fiorentina non ha torvato molto spazio.
"In alcune circostanze meritavo di giocare di più. Non sono stato un gran giocatore per il club, lo ammetto. Ma anche alcuni miei compagni mi dicevano 'Maxime... Ma perché non giochi?'. Cosa potevo fare? Accetto le decisioni dell'allenatore (Vincenzo Italiano, ndr) con il quale ho avuto un buon rapporto. Adoro 'giocare corto'. Ecco, lui mi ha fatto capire che questa è una possibilità. Ma che in certe situazioni si può giocare anche con la palla lunga. E mi è stato d'aiuto per questo".
Ha avuto Garcia a Marsiglia, un allenatore che l'ha lanciata in passato.
"Siamo sempre rimasti in contatto. Quando è andato al Napoli abbiamo parlato di un mio possibile trasferimento. Io stavo facendo bene e quella sarebbe stata la città perfetta per me. Ma alla fine disse che avrebbe pensato a un altro profilo. Per come è terminata l'avventura è stato meglio accettare Firenze".
Con chi ha legato di più a Firenze?
"Jonathan Ikone mi ha aiutato parecchio. Un 'frere' (fratello, ndr). Abitavamo a dieci secondi di distanza, mi passava a prendere per andare agli allenamenti. E anzi ne approfitto per mandargli un grande abbraccio visto che nei giorni scorsi ha perso suo papà. Ho legato anche con Nzola, Kouame. Insomma... Umanamente è stato l'anno più bello della mia carriera".
Esultò con il Sium di CR7 quando segnò contro la Juve.
"Sono un fan di Messi. Segnai e c'erano dei tifosi pronti a insultarmi, il che è la normalità. Ma è in quel momento che ho pensato di esultare come CR7. Non me l'ero preparato".
L'Italia è un capitolo ormai chiuso?
"Non avrei mai pensato di giocare in Serie A. Ma il vostro calcio è perfetto e son contento di esserci stato. Ora sono a Parigi, c'è un progetto importante che ho apprezzato. Anzi, io ho firmato prima ancora dell'annuncio di Arnault. Siamo un po' come il Sassuolo di oggi, in Serie B ma con tanti giocatori da A".
Sogna il Mondiale con la Francia?
"Sono ancora lontano. Sarebbe da matti e stupidi dire 'voglio andare al Mondiale' o qualcosa del genere. Non ci penso neanche un secondo, la mia testa è al Paris FC".
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