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Zola: "Inter favorita, subito dietro c'è il Napoli. Cagliari, c'è da lavorare sulla fase offensiva"
L'ex attaccante e allenatore Gianfranco Zola ha rilasciato una lunga e approfondita intervista esclusiva ai taccuini del Corriere dello Sport. Cominciando dalle sorti dell'Italia di Spalletti, rinfrancata dagli ultimi due impegni di Nations League: "È stata grande per personalità, per la capacità dei nuovi di inserirsi, per la reazione dopo il gol lampo di Barcola. Ma attenzione, siamo solo all'inizio di un lungo percorso. La rinascita dipende dal calcio italiano nel suo complesso: dobbiamo far crescere i giovani e dare più qualità al movimento, altrimenti la vittoria sulla Francia rimarrà senza seguito".
E dopo aver ricordato l'amarezza di USA '94 ma anche il momento della morte dell'amico Diego Armando Maradona, Zola si sofferma anche su temi di attualità. Ad esempio gli viene chiesta una valutazione sulle situazioni di Dybala e Osimhen: "Una storia bellissima e un’altra un po’ meno. Dybala ha scelto col cuore e non col portafoglio. Non giudico, ma la storia di Paulo è una di quelle che riempie il cuore di chi ama il calcio". Su chi sia la favorita del campionato, indica l'Inter: "Ha tenuto l’intelaiatura e aggiunto quello che serviva per rinforzare la rosa in vista di una stagione zeppa di impegni". Dietro l'Inter? "Il Napoli, quando c'è Conte di mezzo niente è scontato". E la Juve? Dice Zola: "Mi piace il progetto, indica un cambio di mentalità. E l'idea della seconda squadra si sta rivelando vincente".
Inevitabile una parentesi sul suo Cagliari: "Gaetano aumenterà il tasso di qualità, c'è un regista di valore come Prati che deve crescere. L'incognita è l'attacco che segna poco: Nicola ha dato un'ottima fase difensiva, ora deve lavorare su quella offensiva". E impossibile per lui non concludere ricordando il mito Gigi Riva, scomparso a gennaio: "Non ho parole adatte per esprimere le mie emozioni, mi viene ancora adesso la pelle d’oca. Per noi sardi, Gigi è un esempio inarrivabile, una di quelle figure a cui tutti dobbiamo molto. L’ho conosciuto bene in Nazionale e come uomo, se possibile, è stato più grande che come calciatore. Io mi son o sempre guardato indietro, alla ricerca di esempi positivi a cui ispirarmi e Gigi è stato uno di questi, il migliore. Il mio sogno era di riuscire a rappresentare la mia gente come ha fatto lui. Il 22 gennaio Gigi se n’è andato, ma non se n’è andato".
E dopo aver ricordato l'amarezza di USA '94 ma anche il momento della morte dell'amico Diego Armando Maradona, Zola si sofferma anche su temi di attualità. Ad esempio gli viene chiesta una valutazione sulle situazioni di Dybala e Osimhen: "Una storia bellissima e un’altra un po’ meno. Dybala ha scelto col cuore e non col portafoglio. Non giudico, ma la storia di Paulo è una di quelle che riempie il cuore di chi ama il calcio". Su chi sia la favorita del campionato, indica l'Inter: "Ha tenuto l’intelaiatura e aggiunto quello che serviva per rinforzare la rosa in vista di una stagione zeppa di impegni". Dietro l'Inter? "Il Napoli, quando c'è Conte di mezzo niente è scontato". E la Juve? Dice Zola: "Mi piace il progetto, indica un cambio di mentalità. E l'idea della seconda squadra si sta rivelando vincente".
Inevitabile una parentesi sul suo Cagliari: "Gaetano aumenterà il tasso di qualità, c'è un regista di valore come Prati che deve crescere. L'incognita è l'attacco che segna poco: Nicola ha dato un'ottima fase difensiva, ora deve lavorare su quella offensiva". E impossibile per lui non concludere ricordando il mito Gigi Riva, scomparso a gennaio: "Non ho parole adatte per esprimere le mie emozioni, mi viene ancora adesso la pelle d’oca. Per noi sardi, Gigi è un esempio inarrivabile, una di quelle figure a cui tutti dobbiamo molto. L’ho conosciuto bene in Nazionale e come uomo, se possibile, è stato più grande che come calciatore. Io mi son o sempre guardato indietro, alla ricerca di esempi positivi a cui ispirarmi e Gigi è stato uno di questi, il migliore. Il mio sogno era di riuscire a rappresentare la mia gente come ha fatto lui. Il 22 gennaio Gigi se n’è andato, ma non se n’è andato".
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