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Lukaku: "Ero sopraffatto all'esordio con il Napoli, è stato tutto così incredibile"
Romelu Lukaku, centravanti del Napoli, si è raccontato in una lunga intervista (leggi qui l'integrale) ai canali ufficiali del club campano tornando sul momento dell'esordio con gol nella sfida di campionato contro il Parma: "Ero sopraffatto, è stato tutto così incredibile. Ho sentito un'atmosfera diversa con un'energia davvero positiva. Sì, ho segnato, ma abbiamo vinto, che è la cosa più importante. Come giocatore ora prendo le cose giorno per giorno. Cerco di dare un po' di più ogni giorno e vedo dove mi porta entro la fine della stagione. Come diciamo in inglese, questa è la mia mentalità. Cerco di dare di più di ieri ogni volta".
Come arriva al Napoli?
"Quando è uscita la notizia del contatto... Io sono una persona che guarda molto Instagram e c'erano tanti messaggi dei tifosi del Napoli. Poi ho parlato con Mertens, che conosco da quando avevo 17 anni. Avevo già un amico fidato che mi preparava alla vita qui. Si vede che rappresenti un'intera città e la sua gente. È fantastico da provare. Ti dà energia per dare il massimo ogni giorno. Quando vedi i giocatori, i fisioterapisti, i camerieri, e tutti quelli che lavorano qui, sono tutti veri napoletani che amano il club. Questo ti fa sentire bene ma c'è anche una grande responsabilità per dare il massimo".
Ha imparato qualche parola o detto napoletano?
"No, ma quando vado dal fisioterapista la mattina cerco di capire cosa si dicono i ragazzi ma è dura, pian piano ci arriverò. Dammi un paio di mesi poi spero di fare due chiacchiere con qualcuno quando vado al supermercato, chissà!".
Come arriva al Napoli?
"Quando è uscita la notizia del contatto... Io sono una persona che guarda molto Instagram e c'erano tanti messaggi dei tifosi del Napoli. Poi ho parlato con Mertens, che conosco da quando avevo 17 anni. Avevo già un amico fidato che mi preparava alla vita qui. Si vede che rappresenti un'intera città e la sua gente. È fantastico da provare. Ti dà energia per dare il massimo ogni giorno. Quando vedi i giocatori, i fisioterapisti, i camerieri, e tutti quelli che lavorano qui, sono tutti veri napoletani che amano il club. Questo ti fa sentire bene ma c'è anche una grande responsabilità per dare il massimo".
Ha imparato qualche parola o detto napoletano?
"No, ma quando vado dal fisioterapista la mattina cerco di capire cosa si dicono i ragazzi ma è dura, pian piano ci arriverò. Dammi un paio di mesi poi spero di fare due chiacchiere con qualcuno quando vado al supermercato, chissà!".
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