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Paletta: "Le perdevamo quasi tutte col Sassuolo, mi ricordo la rimonta per 4-3 col Milan"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
ieri alle 20:13News
di Manuel Rizzo
per Sassuolonews.net

Paletta: "Le perdevamo quasi tutte col Sassuolo, mi ricordo la rimonta per 4-3 col Milan"

Le dichiarazioni di Gabriel Paletta, ex difensore del Milan, che è tornato sulla famosa rimonta dei rossoneri contro il Sassuolo nel 2016

L'ex difensore fra le altre del Milan Gabriel Paletta è stato il protagonista del nuovo episodio di Unlocker Room - The Rossoneri Podcast, format curato e prodotto da Milan TV con ospiti diversi protagonisti del mondo rossonero, presente e passato. L'ex centrale ha aperto l'album dei ricordi e fra le altre cose ha parlato anche di Milan-Sassuolo 4-3, rimonta subita dai neroverdi in una pazza gara nel 2016: "In quel periodo lì le perdevamo quasi tutte col Sassuolo - le parole riprese da MilanNews - sia in casa che in trasferta. Me la ricordo, è stata una bella rimonta. Che ho segnato sono stato contento. Anche questo gol, come l’entrata di Genova, ogni tanto la gente me lo manda e ne sono contento”.

L’attaccante più complicato che hai marcato?
“Ibra, Cavani, Lavezzi. Uno che mi faceva sempre impazzire era Totò Di Natale. Si muoveva tanto, era fortissimo. Cavani e Ibra sono più da area di rigore. Mi ricordo un Milan-Parma, io giocavo centrale di sinistra con in coppia un ragazzino che era alle prime partite, Rolf Feltscher. Giocavamo noi due in coppia contro Ibra. Feltscher gli aveva fatto un fallo, allora Ibra chiama l’arbitro e gli fa: “Ref, vuoi che li ammazzi tutti e due?”. L’ho sentito e mi ricordo che mi è rimasta impressa questa frase dopo quel fallo abbastanza brutto”.

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Sei stato uno dei primi oriundi della storia della nazionale Italia.
“Sì, c’era anche Daniel Osvaldo, c’era stato anche Camoranesi. La scelta è arrivata a Parma. Avevo il nostro preparatore che era il figlio di Prandelli. Mi chiede se avessi il doppio passaporto e se mi sarebbe piaciuto giocare per l’Italia. Gli ho detto di sì. Poi da lì è venuto suo papà Cesare a vedere qualche partita e qualche allenamento, era venuto a Parma per dirmi che avrebbe iniziato a seguirmi se ero convinto. Visto che l’Argentina non mi avrebbe chiamato… Potevo giocare anche lì? Sì, ma non mi hanno mia chiamato. Dopo l’U20 ci sono state le Olimpiadi, lì mi avevano chiamato ma il Boca non mi ha lasciato andare perché andavano via già un po’ di giocatori. Altrimenti già lì avrei chiuso la porta ad altre nazionali. Quindi Prandelli ha iniziato a seguirmi, la prima partita che ho fatto contro la Spagna a Madrid è stata un’amichevole. Ho fatto bene, meno male. Poi da lì sono stato chiamato un po’ di volte, fino al Mondiale. E ho fatto il titolare alla prima, con Chiellini spostato a sinistra, Barzagli centrale e Abate a destra”.

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