Il problema del gol. Al Milan servirebbe Ibrahimovic, che però continua a non essere disponibile

A conti fatti, l'attacco del Milan in corsa per lo Scudetto ha segnato soltanto 5 gol dall'inizio del 2022. Pochi in generale, decisamente pochi se parametrati all'obiettivo di cui si sta parlando. Perché il Milan che è tuttora primo in classifica, al netto del recupero da giocare dall'Inter, ha evidentemente rallentato negli ultimi 180' e la colpa principale è da ritrovare proprio lì. Nell'assenza di un bomber vero e proprio che possa risolvere anche partite spigolose, incagliate, come le ultime con Bologna e Torino.

Servirebbe un Ibra. Ma Ibra non c'è
Olivier Giroud, che pure a tratti ha dato il suo contributo, nelle ultime 15 partite ha giocato spesso e volentieri dal 1'. Aiuti e sponde per i compagni, d'accordo. Ma all'attivo ci sono soltanto 4 gol. Pesanti tutti, doppietta con l'Inter ed esultanza nei successi con Roma e Napoli.

Ma pochi in senso assoluto, o pochi per ciò che sarebbe servito al Milan e alla sua mole di gioco. E qua si innesta proprio Zlatan Ibrahimovic: lo svedese, quando i guai fisici gli hanno dato tregua a metà campionato, ha mantenuto medie ben più alte di incisività. Nel filotto di 8 partite consecutive giocate dall'8^ alla 15^ i gol realizzati erano stati 5, tanto per capirsi. Una media da oltre 20 gol, se proiettata sull'intero campionato. Ovvero proprio ciò che servirebbe, che sarebbe servito, al Milan. Ma Ibra ultimamente ha avuto altro a cui pensare, fra problemi al tendine d'achille e fastidi al ginocchio: nelle ultime 10 partite, Ibra ha timbrato presenza soltanto in 5. Per un minutaggio complessivo di 59' sui 900' disponibili.