
Marotta League? Altro che dietrologie: Simonelli milanista con sciarpa Inter, un gesto istituzionale
Altro che Marotta League, altro che sospetti e dietrologie social. Ezio Maria Simonelli, presidente di Lega Serie A, sugli spalti di San Siro con la sciarpa dell’Inter. Il numero uno di via Rosellini è stato inquadrato ieri al Meazza - in compagnia dell’ad di Lega Luigi De Siervo, poco distanti Aleksander Ceferin e Giorgio Marchetti, presidente e segretario UEFA - in occasione di Inter-Bayern Monaco. Un dettaglio ha colpito gli utenti, soprattutto quelli dei social: la sciarpa dell’Inter al collo. Apriti cielo.
In tempi di dietrologie e complottismi, di Marotta League urlata sui social a ogni piè sospinto, molti tifosi si sono scandalizzati. C’è un dettaglio, però: Simonelli - che in carriera è stato lo storico commercialista di Silvio Berlusconi - è sempre stato notoriamente e pubblicamente tifoso del Milan. Una fede mai nascosta, anche perché non ve ne sarebbe motivo: quella di presidente di Lega, eletto dai club, è una carica che in passato è stata ricoperta persino da dirigenti di club del massimo campionato, come tale inevitabilmente "coinvolti" professionalmente e nemmeno solo emotivamente.
Non si tratta di un cambio di bandiera, né di un’improvvisa simpatia per la rivale nerazzurra, ma di un segnale istituzionale e, perché no, patriottico. Indossare la sciarpa dell’unica squadra italiana - peraltro Simonelli non è arrivato allo stadio con la sciarpa: nel primo tempo non l'aveva, e l'ha messa nel secondo, magari c'entra anche il vento che ieri sera sferzava il Meazza - ancora impegnata in Champions è stato, nelle intenzioni di Simonelli, un gesto bipartisan: modo per mostrare vicinanza e sostegno al calcio italiano, oltre ogni appartenenza.
In tempi di dietrologie e complottismi, di Marotta League urlata sui social a ogni piè sospinto, molti tifosi si sono scandalizzati. C’è un dettaglio, però: Simonelli - che in carriera è stato lo storico commercialista di Silvio Berlusconi - è sempre stato notoriamente e pubblicamente tifoso del Milan. Una fede mai nascosta, anche perché non ve ne sarebbe motivo: quella di presidente di Lega, eletto dai club, è una carica che in passato è stata ricoperta persino da dirigenti di club del massimo campionato, come tale inevitabilmente "coinvolti" professionalmente e nemmeno solo emotivamente.
Non si tratta di un cambio di bandiera, né di un’improvvisa simpatia per la rivale nerazzurra, ma di un segnale istituzionale e, perché no, patriottico. Indossare la sciarpa dell’unica squadra italiana - peraltro Simonelli non è arrivato allo stadio con la sciarpa: nel primo tempo non l'aveva, e l'ha messa nel secondo, magari c'entra anche il vento che ieri sera sferzava il Meazza - ancora impegnata in Champions è stato, nelle intenzioni di Simonelli, un gesto bipartisan: modo per mostrare vicinanza e sostegno al calcio italiano, oltre ogni appartenenza.
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