Leao ha otto gare per confermarsi al Milan. Ma è cedibile per circa 75 milioni

Rafael Leao in questa stagione non ha fatto benissimo. Rispetto a due anni or sono, quando è stato il miglior giocatore della Serie A, ha vissuto di alti e bassi, un andamento sinusoidale che non permette grandi voli pindarici per il mercato di quest'estate. Impossibile pensare che arrivi un'offerta per la clausola risolutoria da 175 milioni presente nel contratto, ma anche il Milan probabilmente ha otto gare per capire quale sarà il suo futuro. Se tenerlo per un altro anno, magari investendo nuove energie - non tanto economiche, quanto psicologiche - e sperando che torni a essere il giocatore straordinario dell'annata dello Scudetto, oppure salutarlo.

Perché nelle ultime settimane c'è una nuova concezione degli indispensabili. Di fatto non ci sono: né Theo Hernandez, né Mike Maignan, né Rafael Leao. Quindi se dovesse arrivare una proposta intorno ai 75 milioni non ci sarebbe una chiusura completa. Anche considerando che Khvicha Kvaratskhelia, finito al Paris Saint Germain e con una storia personale simile a quella di Leao, è stato pagato quella cifra.

Così Leao ha otto gare, in caso di finale di Coppa Italia, altrimenti sette, per dimostrare e per convincere il Milan a non metterlo sul mercato a prezzo di saldo. Altrimenti, come tutti gli ex indispensabili, finirà con la ricerca di un acquirente.