
Fonseca spera in una riduzione della pena: " Mi sento come usato per dare l'esempio"
Paulo Fonseca spera ancora in una riduzione della pena che gli è stata comminata dalla Commissione Disciplinare della Ligue de Football Professionel (LFP) nel mese di marzo, a seguito di un alterco con l'arbitro Benoit Millot al termine della partita di Ligue 1 contro il Brest. Tale atteggiamento gli è costato una squalifica fino al 30 novembre. Inoltre Fonseca non potrà accedere negli spogliatoi della sua squadra né prima né durante le partite fino al 15 settembre. Una decisione senza precedenti nel calcio francese.
A riguardo il tecnico portoghese è tornato a parlare della vicenda: "Mi aspetto di dover spiegare la situazione. Spero di poter ottenere una modifica della mia sanzione. La trovo molto ingiusta, incomprensibile. Spero che si possa fare giustizia. Faremo tutto il possibile per ottenerla. Sì, credo nella giustizia, perché questa situazione è difficile da accettare. Per me, l'accesso allo spogliatoio è molto importante. Molti allenatori hanno fatto cose peggiori e non sono stati puniti così duramente. Mi sento come se fossi stato usato per dare l'esempio. Ma voglio pagare per quello che ho fatto, non per l'immagine che ho dato. Non credo che la decisione sia giusta. Questa è la mia terza stagione in Francia. In tre anni ho ricevuto solo un cartellino rosso. Nutro un grande rispetto per il lavoro degli arbitri e per il calcio francese".
Con il supporto dell'Olympique Lione, Fonseca ha deciso di contestare la sua sospensione e ha preso contatto con il Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese (CNOSF) per presentare il ricorso. L'udienza si terrà il 6 maggio. Però è importante notare che questo deferimento non è sospensivo e il parere del CNOSF dovrà essere convalidato dal Consiglio di Amministrazione della Ligue de Football Professionnel (LFP).
A riguardo il tecnico portoghese è tornato a parlare della vicenda: "Mi aspetto di dover spiegare la situazione. Spero di poter ottenere una modifica della mia sanzione. La trovo molto ingiusta, incomprensibile. Spero che si possa fare giustizia. Faremo tutto il possibile per ottenerla. Sì, credo nella giustizia, perché questa situazione è difficile da accettare. Per me, l'accesso allo spogliatoio è molto importante. Molti allenatori hanno fatto cose peggiori e non sono stati puniti così duramente. Mi sento come se fossi stato usato per dare l'esempio. Ma voglio pagare per quello che ho fatto, non per l'immagine che ho dato. Non credo che la decisione sia giusta. Questa è la mia terza stagione in Francia. In tre anni ho ricevuto solo un cartellino rosso. Nutro un grande rispetto per il lavoro degli arbitri e per il calcio francese".
Con il supporto dell'Olympique Lione, Fonseca ha deciso di contestare la sua sospensione e ha preso contatto con il Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese (CNOSF) per presentare il ricorso. L'udienza si terrà il 6 maggio. Però è importante notare che questo deferimento non è sospensivo e il parere del CNOSF dovrà essere convalidato dal Consiglio di Amministrazione della Ligue de Football Professionnel (LFP).
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