
Adani: "Se mi chiamo Jovic e gioco con Abraham-Gimenez, non parto dietro a nessuno"
Intervenuto come di consueto nel corso di Viva El Futbol, l'ex difensore e oggi opinionista Daniele Adani ha speso belle parole per Luka Jovic, a sorpresa uomo del momento in casa rossonera dopo essere rimasto ai margini della rosa per tutta la stagione. Queste le sue dichiarazioni sul mattatore del derby di Coppa Italia:
"Se mi chiamo Luka Jovic, io non vado in panchina e non mi metto dietro a nessuno. È un calciatore ancora nel pieno dell'attività, che probabilmente deve ancora conoscere completamente la sua forza tecnica e mentale. Ha avuto alti e bassi, però il ragazzo ha delle connessioni al gioco, i colpi e soprattutto la conoscenza dell'area di rigore di grande livello. E se tu lo vai a comparare con le altre punte del Milan non lo metti a priori dietro a nessuno. Il resto lo fanno la sua voglia di migliorarsi, la sua voglia di innalzare l'asticella del rendimento, la sua disponibilità a mettersi in discussione al di là delle tappe della carriera.
Mercoledì è stato un momento fondamentale della sua carriera: fare due gol decisivi in una semifinale di Coppa Italia. Pensate che dall'altra parte c'era Taremi che sarebbe stato il giocatore che avrebbe voluto il Milan: non prendendolo, i rossoneri sono andati su Jovic. Se mi chiamo Luka Jovic e come compagni di reparto ho Abraham e Santi Gimenez, appena arrivato dal campionato olandese, io non vado in panchina e non mi metto dietro a nessuno"
"Se mi chiamo Luka Jovic, io non vado in panchina e non mi metto dietro a nessuno. È un calciatore ancora nel pieno dell'attività, che probabilmente deve ancora conoscere completamente la sua forza tecnica e mentale. Ha avuto alti e bassi, però il ragazzo ha delle connessioni al gioco, i colpi e soprattutto la conoscenza dell'area di rigore di grande livello. E se tu lo vai a comparare con le altre punte del Milan non lo metti a priori dietro a nessuno. Il resto lo fanno la sua voglia di migliorarsi, la sua voglia di innalzare l'asticella del rendimento, la sua disponibilità a mettersi in discussione al di là delle tappe della carriera.
Mercoledì è stato un momento fondamentale della sua carriera: fare due gol decisivi in una semifinale di Coppa Italia. Pensate che dall'altra parte c'era Taremi che sarebbe stato il giocatore che avrebbe voluto il Milan: non prendendolo, i rossoneri sono andati su Jovic. Se mi chiamo Luka Jovic e come compagni di reparto ho Abraham e Santi Gimenez, appena arrivato dal campionato olandese, io non vado in panchina e non mi metto dietro a nessuno"
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