
Nesta: "A livello emotivo faticherei ad allenare la Lazio. E il Milan? Magari ce cascano..."
Alessandro Nesta, allenatore del Monza dopo una lunga carriera da difensore che l'ha visto indossare le maglie di Lazio e Milan, si è raccontato nel corso di un'intervista durante 'Fenomeni', rubrica di Amazon Prime Video.
Tra le altre cose, Nesta ha parlato anche della sua carriera da tecnico. Che allo stato attuale delle cose significa Monza: "La prima settimana l’ho sofferto un po’, però i punti erano pochi. L’ultima volta non me ne sono accorto, avevamo perso con la Juve. Col Lecce avevo detto al mio secondo ‘oggi ci seccano’ e invece, no. Oggi per me i giocatori sono più fragili, la maggior parte. Bisogna studiare la generazione nuova a livello mentale, noi siamo cresciuti a calci nel sedere. Adesso è meno, a Reggio Emilia avevo un gruppo vecchia scuola che ha trasmesso ai giovani quello stile. Se prendi uno spogliatoio più giovane è difficile. Se tornerei alla Lazio? Ci vado, ma a livello emotivo farei fatica. È una parte della mia famiglia. Ringrazio per essere andato al Milan, ma per me la Lazio è stata mio padre che mi portava allo stadio col panino. Mio fratello che andava in Curva. Allenare il Milan? Magari ce cascano. Vedremo”.
Clicca qui per leggere tutte le parole di Nesta
Tra le altre cose, Nesta ha parlato anche della sua carriera da tecnico. Che allo stato attuale delle cose significa Monza: "La prima settimana l’ho sofferto un po’, però i punti erano pochi. L’ultima volta non me ne sono accorto, avevamo perso con la Juve. Col Lecce avevo detto al mio secondo ‘oggi ci seccano’ e invece, no. Oggi per me i giocatori sono più fragili, la maggior parte. Bisogna studiare la generazione nuova a livello mentale, noi siamo cresciuti a calci nel sedere. Adesso è meno, a Reggio Emilia avevo un gruppo vecchia scuola che ha trasmesso ai giovani quello stile. Se prendi uno spogliatoio più giovane è difficile. Se tornerei alla Lazio? Ci vado, ma a livello emotivo farei fatica. È una parte della mia famiglia. Ringrazio per essere andato al Milan, ma per me la Lazio è stata mio padre che mi portava allo stadio col panino. Mio fratello che andava in Curva. Allenare il Milan? Magari ce cascano. Vedremo”.
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