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Capello: "Ranieri è l'Ancelotti romano, altro che bollito. Non escludo un suo ruolo alla Ferguson"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 11:04Serie A
di Tommaso Bonan

Capello: "Ranieri è l'Ancelotti romano, altro che bollito. Non escludo un suo ruolo alla Ferguson"

"Ranieri è una persona anziana che sta dando dei consigli a tutti quanti, viene ascoltato e recepito dai giocatori perché tocca le corde giuste. Ranieri è l'uomo adatto per riportare serenità alla squadra, ai giocatori e ai tifosi. Sta dimostrando di capire molto di calcio, i risultati sono una logica conseguenza. Non è l'età da criticare. Tante volte, in questi casi, si dice che un allenatore è bollito. Era bollito Ancelotti che ora al Real sta vincendo tutto, era bollito Ranieri che sta facendo bene a Roma. L'esperienza è una qualità importante". Così Fabio Capello, ex allenatore di Roma, Milan e Real Madrid e tra i tecnici più vincenti del nostro calcio, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sul derby della Capitale conquistato ieri sera dalla Roma di Ranieri.

Il derby di Supercoppa: "L'Inter contro l'Atalanta mi ha impressionato. Da milanista, dire che l'Inter mi entusiasma mi fa preoccupare. Gioca con una velocità, una determinazione, una qualità che non avevo mai visto all'Inter. Anche Inzaghi ha esaltato la prestazione dell'altra sera. L'Inter è una squadra che ti mette in difficoltà per la corsa e la forza che mette in ogni contrasto. Aver dominato così l'Atalanta è una grande dimostrazione di forza e condizione. Il Milan, invece, ha sofferto nel primo tempo con la Juve, poi Conceicao ha capito i problemi che aveva e con delle scelte azzeccate ha dato nuovo vigore alla squadra. Anche nelle dichiarazioni post-partita, mi è piaciuto Conceicao: ha capito cosa deve fare e quali corde toccare per una squadra apparsa un po' anarchica in molte situazioni che abbiamo criticato nelle settimane precedenti. Ha bisogno di riportare quella umiltà e quell'ordine che forse mancava. Il Milan, comunque, mi sembra inferiore a questa Inter".

La lotta al vertice: "Il Napoli può pensare solo al campionato, può curare pregi e difetti durante la settimana. Quando c'è un giocatore stanco, c'è la possibilità di farlo allenare di meno. Conte ha grande esperienza, riesce a tenere tutti sulla corda. Nella lotta scudetto c'è l'Atalanta. Con la formazione che ha messo in campo in Supercoppa, Gasperini mi ha dato l'impressione di essere molto ambizioso per il campionato. L'Inter ha molta qualità, anche se cambia i giocatori, il livello di qualità rimane sempre alto. Inzaghi può permettersi queste rotazioni, qualche volta forse esagera ma i risultati gli danno ragione e quindi ha ragione lui. Gare da recuperare? Bisogna vedere come i giocatori reagiranno alla stanchezza, saranno molto importanti anche le scelte degli allenatori".

Come mai queste difficoltà da parte di Vlahovic? E alla Juve serve Zirkzee? "Zirkzee è il giocatore che cuce tutto il gioco che vorrebbe fare Thiago Motta. Vlahovic non ha un grande tecnica, è più un uomo d'area di rigore. Se non lo porti in area di rigore, per lui diventa difficile giocare. Quando Motta lo toglie, è perché ritiene che Vlahovic non faccia parte del sistema di gioco che vuole lui, è una scelta sia tattica che tecnica".

Secondo lei è finita la luna di miele tra Motta e i tifosi della Juve? "Hanno dato credito a tutte le idee dell'allenatore e per ora i risultati non sono quelli che si aspettavano. Motta viene giustamente criticato, anche se nel primo tempo contro il Milan a Riad è stata la migliore Juve di questo periodo".

L'addio di Fonseca. "Quando si sceglie un allenatore, si pensa sempre di aver fatto la scelta giusta. Non c'è stato feeling tra lui e la squadra. Abbiamo visto cose che non si erano mai viste al Milan. Il contrasto tra allenatore e giocatori è stato evidente fin dall'inizio".


Per certe piazze, servono allenatori sergenti di ferro come lei? "Non mi ritengo un sergente di ferro, è un'etichetta. Ho chiesto sempre rispetto verso tutti coloro che lavoravano con me, verso i tifosi e la società. Senza rispetto, non si va avanti. I giocatori giudicano il lavoro dell'allenatore ogni giorno, è nel quotidiano che un tecnico costruisce la sua credibilità nei confronti del gruppo".

Il Mondiale per club: "Era molto bella la Coppa Intercontinentale. C'era poi la difficoltà dello scontro diretto, o dentro o fuori. Questo Mondiale dà la possibilità di andare avanti e giocare più partite. Non c'è quella tensione che dava la Coppa Intercontinentale. Ora ci sono più partite, più business. Ma in fin dei conti è anche divertente vedere squadre di livello inferiore confrontarsi contro squadre superiori".

Futuro di Capello, un ritorno in panchina? "Mi diverte quello che sto facendo adesso. Anche qualche anno fa con Pizzul, commentando la Nazionale, abbiamo vissuto bei momenti, dentro e fuori dal campo. Adesso, siccome sono bollito con l'età che ho, non sono da campo. (scherza, ndr). Da dirigente? Magari qualche consiglio penso di essere in grado di darlo. Molte proprietà ora sono straniere e non ti danno tempo, ti segano subito. Ti chiamano e poi ti licenziano subito, senza spiegazioni Questo metodo americano non mi convince".

Frattesi gioca troppo poco? "Potrebbe chiedere di andare via perché è un ottimo giocatore, stare in panchina non fa piacere a nessuno. Ma Frattesi è un ragazzo serio, bravo, sempre pronto, non entra in campo facendo smorfie o facendo finta di essere seccato. Questo è molto positivo per la squadra. L'Inter, che punta a tanti obiettivi, ha bisogno anche di Frattesi".

Le favorite in Champions League: "Dico City, Real e Inter. Il Real deve recuperare giocatori in difesa, il problema del Real è solo questo per ora. Il City si è perso, però, quando si parla in Champions, nei giocatori scatta una molla diversa. Non vorrei che il City stia soffrendo questa spada di Damocle che ha sulla testa sulle decisioni che saranno prese dalla Federazione inglese".

Consiglierebbe ad Ancelotti un'esperienza a Roma? "La Roma ha già il suo Ancelotti romano, è Ranieri. E poi ho qualche dubbio che Claudio andrà a fare il dirigente. Se farà bene, magari gli verrà proposto di prolungare ancora di un anno il contratto e probabilmente accetterà, con un ruolo da manager da campionato inglese, tra campo e scrivania. Alex Ferguson, con l'aiuto dello staff, alla fine andava in campo una volta alla settimana. Ranieri può fare lo stesso".