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Sicurezza stadi, diritti tv e non solo. Tutte le parole di Abodi dalla conferenza di inizio annoTUTTO mercato WEB
Oggi alle 13:23Serie A
di Tommaso Bonan
fonte Da Roma, Lorenzo Beccarisi

Sicurezza stadi, diritti tv e non solo. Tutte le parole di Abodi dalla conferenza di inizio anno

Durante la conferenza stampa di inizio anno presso la sede della stampa estera a Palazzo Grazioli ha parlato il ministro dello sport e della gioventù Andrea Abodi ha parlato così: “La condizione dello sport italiano è stata misurata dagli allori di Olimpiadi e Paralimpiadi ma non solo, penso al tennis come rappresentante di tutti gli altri sport. Abbiamo visto l’Italia primeggiare anche in discipline non olimpiche, la Costituzione parla di attività sportiva in tutte le sue forme ed è il cuore della nostra attività. Noi partecipiamo all’orgoglio collettivo dei risultati e cerchiamo di offrire gli strumenti migliori per poter primeggiare anche a livello sportivo.

Lo sport rappresenta l’indice di competitività di un paese e abbiamo dimostrato di stare sul podio anche a livello sportivo. L’obiettivo è allargare la base sportiva e accorciare le distanze di uno sport che non sempre è disponibile e dove non è disponibile rappresenta un disagio sociale. Servono soluzioni a livello infrastrutturale riconoscendo il valore sociale dell’attività sportiva. L’anno che si è chiuso ha delineato il modello italiano, dove le tante realtà che si occupano di sport trovano una missione e una relazione tra di loro. Ci sono risorse economiche crescenti e questo è un dato importante, migliora la catena del valore generata dallo sport.

Mettiamo a disposizione il 32% della fiscalizzazione dello sport. abbiamo triplicato la parte al di sopra del minimo garantito di oltre 400 milioni. Avremo delle risorse a disposizione che saranno più efficaci e orientate al consolidamento del diritto costituzionale dello sport per tutti. Ci sarà un rapporto sempre più diretto tra sport e istruzione, tra sport e salute, il miglioramento dell’offerta sportiva e una particolare attenzione per le situazioni più complicate del paese sul modello Caivano. Il mondo sportivo è un’eccellenza industriale e partendo dal calcio garantisce un sostentamento importante per tutto lo sport, nel 2024 abbiamo iniziato a produrre misure legislative per garantire presupposti fondamentali come trasparenza e terzietà degli organi di garanzia e di verifica. Sono provvedimenti del 2024 e saranno un ponte per la stagione del 2025 che dovrà garantire l’attuazione di tutti questi programmi e che verranno rilanciati da alcune riforme di sistema. Ci sarà un decreto che sarà l’espressione di una bozza che stiamo elaborando e che andrà chiusa entro il primo semestre del 2025, il primo deve garantire un assoluto equilibrio tra la componente competitiva e quella sociale. Credo che si debba fare un salto di qualità e ne ho parlato con i colleghi esteri per riconoscere allo sport l’utilità nel benessere sociale.

Dove lo sport è più presente la qualità della vita è migliore, questo deve indurre a concentrarci dove è minore e complessa l’offerta sportiva. La seconda riforma riguarda la gestione dei diritti audiovisivi e la divisione di questi diritti con tutte le implicazioni legate all’aggiornamento tecnologico. Questa norma è stata utile ma ha fatto il suo tempo e per questo la nuova norma dovrà tenere conto di nuovi mercati sempre più aperti dove non potrà esserci una singola killer application. Sarà una norma che prenderà una distribuzione diversa garantendo una divisione equa all’interno della Serie A. L’obiettivo è anche la lotta alla criminalità organizzata che entra nel mondo sportivo con la pirateria e il contrasto al fenomeno del match-fixing, un fenomeno altrettanto pericoloso anche se parliamo di episodi in continua diminuzione. L’obiettivo è rendere sempre più competitivo il mondo sportivo, aumenta il profilo qualitativo e daremo tutto il supporto possibile per il calcio italiano che ha ritrovato competitività dal punto di vista sportivo e cercheremo di renderlo competitivo anche dal punto di vista economico.


Da qualche mese è operativo un gruppo di lavoro tra il governo e il MEF, il lavoro è fatto per strutturare un portafoglio che possa garantire occasioni finanziarie, oggi dobbiamo determinare una svolta che non dovrà esserci nei prossimi mesi, ma nelle prossime settimane a partire dal fondo equity che interverrà in tutti i progetti che garantiranno serietà. Stiamo già cooperando con comuni e club per gli stadi di Bologna, Firenze, Empoli, Cagliari e Parma. Sto lavorando con sindaci, assessori e rappresentati dei club a Milano, Roma e Napoli, abbiamo attivato rapporto a Genova, Verona e Palermo, il prossimo sarà Bari. L’obiettivo non è solo definire le cinque città che ospiteranno gli europei del 2032, c’è una competizione con molti candidati e ne sceglieremo cinque in base a quello che c’è e quello che dovrà esserci. A ottobre 2026 saranno definiti i cinque stadi, ad aprile 2027 dovranno aprire i cantieri dove dovranno esserci i cantieri.

Quel divario che si è creato tra chi ha saputo fare come Juventus, Udinese e Atalanta e altre realtà del calcio italiano che hanno investito dimostrando che si può fare, ma adesso dobbiamo passare dal si può fare al si deve fare. Spero che nelle prossime settimane potrete raccontare la concretezza dei fatti, il governo interviene dove i piani di fattibilità e i quadri economico-finanziari dimostrano di essere affidabili. L’obiettivo del 2025 è aprire almeno tre cantieri, questo rappresenta una sfida che poi dovremo raccontare e valutare. Noi vogliamo un ammodernamento di tutto il sistema, partiamo dalla Serie A per ragioni che potete ben capire con l’obiettivo di offrire un servizio migliore a chi va ad assistere alla partita, specialmente chi ha una disabilità che deve avere la possibilità di accedere a qualsiasi settore dello stadio. Tutti i nostri stadi su cui interverremo dovranno essere energicamente autosufficienti ed educare dal punto di vista energetico, oltre che essere intelligenti dal punto di vista tecnologico.

Non ci fermeremo al calcio, poi ci saranno i palazzetti dello sport e ci sarà anche un progetto per il golf. I giochi del Mediterraneo saranno una grande occasione non solo sportiva, ma soprattutto geopolitica. Dobbiamo ritrovare la pace nel Mediterraneo e il presidente Meloni guarda con grande interesse ai giochi. L’obiettivo è ospitare sportivamente e diplomaticamente tutti i paesi che parteciperanno, così per rilanciare il valore sociale e diplomatico dello sport che rappresenta pace per definizione. Ci siamo concentrati sugli investimenti infrastrutturali per ospitare i giochi in maniera adeguata, il governo sta investendo 175 milioni che non riguardano solo Taranto ma tutta la Puglia, con la regione che ha individuato già altre risorse. Ho garantito circa il 60% dei costi organizzativi con un contributo già disponibile per il comitato organizzatore che si può strutturare per accelerare ancor di più il piano organizzativo. Io sono un tifoso della Lazio, la mia preoccupazione non è essere ma anche sembrare imparziale. Lo dichiaro senza ipocrisie. È andata male recentemente? Non si può sempre vincere, bisogna riconoscere il vincitore e onore al merito, specialmente all’allenatore. Date un premio alla carriera a una persona straordinaria come Claudio Ranieri ancora in carriera, mi auguro che vada avanti con la sua carriera perché ha dei valori anche umani non solo sportivi. Ho avuto modo di conoscerlo e spero di poterlo incontrare nuovamente.

Ci siamo concentrati in questi mesi su tre fattori, il bando per selezionare tre dei sette membri della commissione controllo, nell’arco di una settimana sarà pronta la lista dei tre candidati, tra cui un presidente e saranno scelti i due dei cinque nomi proposti dalle quattro leghe professionistiche (Serie A, B e C di calcio, Serie A basket). Stiamo elaborando il regolamento di attuazione che ci sarà entro fine gennaio, poi il terzo elemento è puramente logistico ovvero la sede dove dovranno operare che abbiamo già individuato ma presenteremo tutti insieme. Ci sarà poi un accordo con Federcalcio e Federbasket per una rapida transizione. Da quando ero presidente della lega Serie B c’è l’esigenza di responsabilizzare gli individui e non vietare trasferte, stiamo collaborando con il ministro Piantedosi e il ministro Nordio va verso una certificazione delle norme per tracciare il Daspo e che sia un provvedimento che rimanga, l’altro aspetto fondamentale è l’attribuizione del Daspo anche per reati esterni all’avvenimento sportivo così da poter evitare che persone che possono nuocere ai tifosi che vogliono andare allo stadio. Investiremo sempre più sulla tecnologia e sarà uno dei presupposti nei nuovi stadi con un riconoscimento facciale che ci permetta di passare da un controllo fisico e a uno tecnologico e che permetta di riconoscere persone utilizzando non solo lo strumento del Daspo ma anche il ritiro del gradimento utilizzato ad esempio pochi giorni fa dalla Juventus verso alcuni tifosi del Torino. Chi si comporta male riceve il non gradimento dei club e ognuno al proprio livello può raggiungere questo obiettivo, noi faremo il nostro poi le leghe e i tesserati dovranno poter fare il loro. Credo poi che il linguaggio di presidenti e tesserati debba essere coerente con il comportamento, ci sono soggetti che nulla hanno a che fare con il tifo e si infiltrano nelle curve e hanno rapporti che non possono e non devono avere rapporti con le società, che devono a loro volta poter esprimere il loro non gradimento verso questi soggetti”.