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Made in England. Così il Milan punta Rashford per aprire il ciclo degli inglesi
Il Milan sogna un grande colpo per l'attacco di Sergio Conceicao e il nome di Marcus Rashford in uscita dal Manchester United si sta facendo sempre più insistente nelle ultime ore. Il fratello Dane è in Italia da due giorni e anche ieri i contatti sono proseguiti con la formazione rossoner ape provare a trovare un'intesa. Da parte dei Red Devils c'è totale apertura all'addio, al prestito e anche a fissare un diritto di riscatto in estate. L'avventura di Rashford con lo United è ai titoli di coda. Sul giocatore ci sono anche Borussia Dortmund, soprattutto, e il Galatasaray che sogna un'altra pedina pesante davanti. Però il Milan è al momento in forte pressing, con Noah Okafor (da oggi ne sapremo di più) che ha il RB Lipsia come possibile e probabile nuova destinazione.
Made in England
Il Milan degli svedesi un tempo, poi degli olandesi, successivamente dei brasiliani, è pronto per aprire un nuovo ciclo? Certamente nessuno degli inglesi presenti in rosa è tra i top e i leader del progetto del club di RedBird, beninteso, ma averne quattro in lista vorrebbe dire provare ad avere un'ossatura e una colonia importante. Le leggi che equiparano inglesi e svizzeri agli europei hanno sicuramente facilitato l'arrivo di molti dei sudditi di Sua Maestà in Serie A. Tammy Abraham (in prestito secco dalla Roma), Ruben Loftus-Cheek e Fikayo Tomori, la cui cessione è stata bloccata da Sergio Conceicao, sono i tre ora in rosa. Ma non sono certo gli unici della storia.
Rashford sarebbe l'ultimo di una lunga serie
Tutto parte con i primi pionieri della storia del Milan. Da David Allison a Jack Diment, da Samuel Richard Davies a Emyl Croom. Da Edward Dickinson Dobbie al portiere Jood, da Thomas Mac Cormack a John Roberts, da Edward Wade a Andrew Williams e, soprattutto, Herbert Kiplin. Una storia recente, poi, che riparte negli anni '60, con Jimmy Greaves, che passa da Luther Blisset, da Ray Wilkins, da Mark Hateley fino a David Beckham e i tre in rosa attualmente. Il prossimo sarà Rashford?
Made in England
Il Milan degli svedesi un tempo, poi degli olandesi, successivamente dei brasiliani, è pronto per aprire un nuovo ciclo? Certamente nessuno degli inglesi presenti in rosa è tra i top e i leader del progetto del club di RedBird, beninteso, ma averne quattro in lista vorrebbe dire provare ad avere un'ossatura e una colonia importante. Le leggi che equiparano inglesi e svizzeri agli europei hanno sicuramente facilitato l'arrivo di molti dei sudditi di Sua Maestà in Serie A. Tammy Abraham (in prestito secco dalla Roma), Ruben Loftus-Cheek e Fikayo Tomori, la cui cessione è stata bloccata da Sergio Conceicao, sono i tre ora in rosa. Ma non sono certo gli unici della storia.
Rashford sarebbe l'ultimo di una lunga serie
Tutto parte con i primi pionieri della storia del Milan. Da David Allison a Jack Diment, da Samuel Richard Davies a Emyl Croom. Da Edward Dickinson Dobbie al portiere Jood, da Thomas Mac Cormack a John Roberts, da Edward Wade a Andrew Williams e, soprattutto, Herbert Kiplin. Una storia recente, poi, che riparte negli anni '60, con Jimmy Greaves, che passa da Luther Blisset, da Ray Wilkins, da Mark Hateley fino a David Beckham e i tre in rosa attualmente. Il prossimo sarà Rashford?
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