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L'ex tecnico di Reijnders: "Una pila Duracell. Davanti ha Rodri e Bellingham ma può superarli"
Intervistato da gazzetta.it, Pascal Jansen, ex allenatore di Tijjani Reijnders all'AZ Alkmaar, ha parlato così del centrocampista del Milan: "Per me Reijnders è tra i migliori al mondo, davanti forse al momento ha solo Rodri e Bellingham, ma può superarli. D’altronde se gioca sempre così… Per me è già tra i migliori al mondo, ma se chiudo gli occhi me lo immagino tra qualche anno con un trofeo in mano. Chissà, magari proprio uno scudetto con il Milan…
L’ho sempre seguito, è un campione di umiltà. Spesso si dicono queste cose di tutti, tanto per dire. Lui invece nel suo caso è davvero così. E in questo ha giocato un ruolo importante la famiglia. Nessuno, però, gli ha mai messo pressione o l’ha spinto a diventare calciatore. È venuto tutto naturale. Siamo sempre stati consapevoli di avere una pepita tra le mani, andava solo gestita con cura e fatta emergere".
Pascal Jansen ha raccontato anche perché il centrocampista rossonero viene soprannominato "Duracell": "Non è un modo di dire eh, glielo assicuro. La cosa impressionante è che non solo correva ovunque ma che lo faceva senza perdere lucidità e qualità. Non si fermava mai, gli ho dovuto dire di stare calmo e non inseguire tutti. Per me Reijnders è tra i migliori al mondo, davanti forse al momento ha solo Rodri e Bellingham, ma può superarli. D’altronde se gioca sempre così…".
L’ho sempre seguito, è un campione di umiltà. Spesso si dicono queste cose di tutti, tanto per dire. Lui invece nel suo caso è davvero così. E in questo ha giocato un ruolo importante la famiglia. Nessuno, però, gli ha mai messo pressione o l’ha spinto a diventare calciatore. È venuto tutto naturale. Siamo sempre stati consapevoli di avere una pepita tra le mani, andava solo gestita con cura e fatta emergere".
Pascal Jansen ha raccontato anche perché il centrocampista rossonero viene soprannominato "Duracell": "Non è un modo di dire eh, glielo assicuro. La cosa impressionante è che non solo correva ovunque ma che lo faceva senza perdere lucidità e qualità. Non si fermava mai, gli ho dovuto dire di stare calmo e non inseguire tutti. Per me Reijnders è tra i migliori al mondo, davanti forse al momento ha solo Rodri e Bellingham, ma può superarli. D’altronde se gioca sempre così…".
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