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Davide Lippi a 360°: "L'Italia del 2006, il mercato e la nuova Serie A"
Davide Lippi, padrone di casa della Padel Pro Am Cup di Viareggio, ha parlato in esclusiva a TMW iniziando la sua chiacchierata dalla reunion organizzata con i campioni del Mondo del 2006, col padre Marcello come commissario tecnico:
La reunion della squadra campione del Mondo del 2006?
"Tutto nasce da un desiderio: lo scorso anno avevamo organizzato una reunion con la Juventus campione della Champions e vennero tutti a trovare mio padre a Viareggio. In quell'occasione nacque l'idea e quel desiderio è cresciuto forte dentro di noi. Non senza difficoltà l'abbiamo organizzata, 4-5 mesi fa ho fatto un gruppo Whatsapp con tutti i giocatori e ho spiegato che mio padre sarebbe stato contento. Abbiamo trovato la data e tutti hanno subito risposto che ci sarebbero stati. Da qui nasce la giornata unitamente all'evento di padel. Abbiamo fatto una cosa bellissima, mio papà è un po' anche il papà loro. Ieri sera ero super emozionato, mi sono commosso nel vedere l'emozione di papà e l'emozione loro. Per la prima volta dopo 18 anni si sono rivisti tutti insieme. Sono contento e soddisfatto, soprattutto per aver reso felice mio padre".
Il suo ricordo del Mondiale del 2006?
"Per me fu un anno delicato. Il mio ricordo è stato particolare, indimenticabile, ho vissuto un momento decisivo per la mia vita. Nelle sofferenze si trova spesso la forza per reagire, di lì a poco ho costituito col mio socio la Reset Group. Oggi l'agenzia ha 17 anni e noi ne siamo orgogliosi. Quella vittoria, quel Mondiale, ha significato tanto per tanti italiani ed in modo particolare per me, aveva un sapore di rivincita. Sono stato tutto il mese in Germania, alla fine mi sentivo invincibile, mi ha dato carica e voglia di dimostrare tante belle cose. Ricordo che la sera della finale venne con me un giovanissimo Giorgio Chiellini a vedere la finale. Fu una giornata incredibile".
Giorgio Chiellini che ora è tornato alla Juventus in dirigenza.
"Un percorso abbastanza scritto nella misura in cui si parla di un uomo speciale. E le persone speciali fanno cose speciali. Giorgio ha valori e spessore, non avevo dubbi che avrebbe fatto quel tipo di carriera come non ho dubbi sul fatto che sarà un grande dirigente. Tutto quello che fa non può che farla bene, perché fa parte di un gruppo di persone speciali. Sono stato felice di averlo accompagnato per tutta la carriera e di essere ancora vicino a lui, farà una carriera dirigenziale di altissimo livello".
La nuova fase dell'Italia di Spalletti?
"Non penso che sia un altro Spalletti. Lui è un grande uomo e un grande allenatore, quando si costruiscono gruppi nuovi a volte le cose non vanno subito nel modo giusto. La stessa Nazionale campione del Mondo partì zoppicanbdo. I grandi progetti si costruiscono anche con le sconfitte. Le cose inizialmente non sono andate bene ma ha l'esperienza, la bravura e la qualità per fare qualcosa di importante. Siamo sicuramente nelle mani migliori possibili".
Juventus regina del mercato estivo? Come vede i bianconeri?
"La Juventus ha fatto un grande mercato con un grande dirigente, Giuntoli, che sta iniziando ad incidere sulle scelte. Serve tempo, loro sono consapevoli di questa necessità anche se alla Juventus l'obiettivo è sempre chiaro. Hanno cambiato tanto, ci sono tanti giocatori importanti e piano piano Thiago li sta inserendo. Avrà bisogno di tempo, anche perché tanti sono arrivati a fine mercato. Tutto il campionato è partito in modo un po' zoppicante, 12-13 allenatori sono stati cambiati quindi serve tempo a tutti. I mercati sono stati decisivi dal 15 agosto in poi, quindi tanti giocatori non erano a disposizione per lavorare coi nuovi tecnici. Diamo tempo alla Juventus, al Milan, sarebbe stato corretto dare tempo a De Rossi... Penso a Italiano, a Palladino... Serve tempo, le squadre non si costruiscono in un mese".
A chi il tempo non serve è Antonio Conte. Il suo Napoli è già primo...
"Non mi meraviglia, anche se ha cambiato tanto... Il Napoli è una squadra forte, Antonio è un grande comunicatore, un grande trasmettitore, sta inserendo anche i nuovi e il Napoli durerà fino all'ultimo".
Quanto ha inciso Conte per l'arrivo di Spinazzola?
"De Laurentiis quest'anno, dopo una stagione particolare, ha fatto grandi investimenti. Ha scelto un grande allenatore e gli ha dato carta bianca. Per Spina questo è stato determinante, vedere che il club voleva investire e quell'allenatore lì con cui lui voleva lavorare da tanto tempo. E' molto contento, soddisfatto, le cose stanno andando nel verso giusto ed è molto carico. Il Napoli farà una stagione importante".
L'Inter come la vede? Praticamente non ha fatto mercato se non con i due parametri zero...
"Una squadra forte da 4 anni, un allenatore forte e i giocatori hanno assimilato il modulo e il modo di giocare. Il mercato dei direttori dell'Inter parte da lontanissimo, a gennaio avevano già chiuso il mercato perché Taremi e Zielinski li hanno presi presto, a febbraio... L'Inter in senso assoluto credo sia la più forte del campionato, ma il torneo sarà competitivo perché anche il Napoli ha costruito una bella corazzata".
Il Milan e Fonseca, dicevamo. Perché il tecnico non ha ancora trovato continuità di risutalti?
"Non c'è un perché, quando cambi tanti giocatori serve tempo e l'allenatore deve poter fare degli errori. E' li da due mesi... In quelle squadre tempo non ce n'è spesso, ma agli allenatori serve. Trovo in senso assoluto un errore cambiare un allenatore a ottobre, non lo condivido. Quando prendi un allenatore lo devi proteggere. Poi è ovvio che non puoi proteggerlo all'infinito, ma all'inizio sì, altrimenti significa che hai sbagliato le scelte fatte in precedenza. Penso sia giusto che questi allenatori abbiano il tempo per lavorare".
Le piace com'è stata costruita la nuova Fiorentina che nell'ultima di campionato ha battuto proprio il Milan?
"L'altra sera col Milan mi è piaciuta. Il mister sta ancora cercando la quadratura, l'assetto giusto. E' un allenatore giovane e deve avere il tempo. La squadra ha cambiato tanto, veniva da un lavoro di 3 anni con Italiano. La dirigenza della Fiorentina ha lo spessore e l'esperienza per ricostruire un nuovo progetto continuando sul lavoro fatto negli anni precedenti. Un lavoro enorme con strutture, investimenti e risultati importanti. Oggi serve tempo: intanto posso dire che mi piace molto Kean. Un centravanti italiano che sta trovando la sua dimensione giusta, anche per la Nazionale. Poi ho visto giocatori forti: De Gea, Dodo, Gudmundsson... E tanti giovani che hanno dato un buon assetto. Credo che la Fiorentina sia una squadra migliorata, ma le serve tempo".
L'acquisto del mercato estivo che non si aspettava?
"A me piace McTominay... Un giocatore forte, è stato bravissimo Conte con Manna. Hanno portato in Italia un giocatore di grande spessore. Poi mi ha colpito la situazione di Osimhen. Mi sono piaciuti in generale, ho trovato un campionato migliorato e finalmente stanno tornando anche giocatori importanti da fuori. Una volta che le squadre avranno trovato la dimensione giusta il campionato potrà offrire un ottimo spettacolo".
Chiusura con due suoi assistiti: ci racconta il momento di Cistana del Brescia e Okou del Verona?
"Okou è giovane, arriva dal campionato francese di seconda divisione. Si sta allenando, sta crescendo, ma è un calciatore di grandi qualità fisiche e grande piede, troverà spazio nel Verona perché è forte. Cistana meriterebbe la categoria superiore e sono convinto che nei prossimi anni potrà farlo, magari col Brescia con una promozione in Serie A".
La reunion della squadra campione del Mondo del 2006?
"Tutto nasce da un desiderio: lo scorso anno avevamo organizzato una reunion con la Juventus campione della Champions e vennero tutti a trovare mio padre a Viareggio. In quell'occasione nacque l'idea e quel desiderio è cresciuto forte dentro di noi. Non senza difficoltà l'abbiamo organizzata, 4-5 mesi fa ho fatto un gruppo Whatsapp con tutti i giocatori e ho spiegato che mio padre sarebbe stato contento. Abbiamo trovato la data e tutti hanno subito risposto che ci sarebbero stati. Da qui nasce la giornata unitamente all'evento di padel. Abbiamo fatto una cosa bellissima, mio papà è un po' anche il papà loro. Ieri sera ero super emozionato, mi sono commosso nel vedere l'emozione di papà e l'emozione loro. Per la prima volta dopo 18 anni si sono rivisti tutti insieme. Sono contento e soddisfatto, soprattutto per aver reso felice mio padre".
Il suo ricordo del Mondiale del 2006?
"Per me fu un anno delicato. Il mio ricordo è stato particolare, indimenticabile, ho vissuto un momento decisivo per la mia vita. Nelle sofferenze si trova spesso la forza per reagire, di lì a poco ho costituito col mio socio la Reset Group. Oggi l'agenzia ha 17 anni e noi ne siamo orgogliosi. Quella vittoria, quel Mondiale, ha significato tanto per tanti italiani ed in modo particolare per me, aveva un sapore di rivincita. Sono stato tutto il mese in Germania, alla fine mi sentivo invincibile, mi ha dato carica e voglia di dimostrare tante belle cose. Ricordo che la sera della finale venne con me un giovanissimo Giorgio Chiellini a vedere la finale. Fu una giornata incredibile".
Giorgio Chiellini che ora è tornato alla Juventus in dirigenza.
"Un percorso abbastanza scritto nella misura in cui si parla di un uomo speciale. E le persone speciali fanno cose speciali. Giorgio ha valori e spessore, non avevo dubbi che avrebbe fatto quel tipo di carriera come non ho dubbi sul fatto che sarà un grande dirigente. Tutto quello che fa non può che farla bene, perché fa parte di un gruppo di persone speciali. Sono stato felice di averlo accompagnato per tutta la carriera e di essere ancora vicino a lui, farà una carriera dirigenziale di altissimo livello".
La nuova fase dell'Italia di Spalletti?
"Non penso che sia un altro Spalletti. Lui è un grande uomo e un grande allenatore, quando si costruiscono gruppi nuovi a volte le cose non vanno subito nel modo giusto. La stessa Nazionale campione del Mondo partì zoppicanbdo. I grandi progetti si costruiscono anche con le sconfitte. Le cose inizialmente non sono andate bene ma ha l'esperienza, la bravura e la qualità per fare qualcosa di importante. Siamo sicuramente nelle mani migliori possibili".
Juventus regina del mercato estivo? Come vede i bianconeri?
"La Juventus ha fatto un grande mercato con un grande dirigente, Giuntoli, che sta iniziando ad incidere sulle scelte. Serve tempo, loro sono consapevoli di questa necessità anche se alla Juventus l'obiettivo è sempre chiaro. Hanno cambiato tanto, ci sono tanti giocatori importanti e piano piano Thiago li sta inserendo. Avrà bisogno di tempo, anche perché tanti sono arrivati a fine mercato. Tutto il campionato è partito in modo un po' zoppicante, 12-13 allenatori sono stati cambiati quindi serve tempo a tutti. I mercati sono stati decisivi dal 15 agosto in poi, quindi tanti giocatori non erano a disposizione per lavorare coi nuovi tecnici. Diamo tempo alla Juventus, al Milan, sarebbe stato corretto dare tempo a De Rossi... Penso a Italiano, a Palladino... Serve tempo, le squadre non si costruiscono in un mese".
A chi il tempo non serve è Antonio Conte. Il suo Napoli è già primo...
"Non mi meraviglia, anche se ha cambiato tanto... Il Napoli è una squadra forte, Antonio è un grande comunicatore, un grande trasmettitore, sta inserendo anche i nuovi e il Napoli durerà fino all'ultimo".
Quanto ha inciso Conte per l'arrivo di Spinazzola?
"De Laurentiis quest'anno, dopo una stagione particolare, ha fatto grandi investimenti. Ha scelto un grande allenatore e gli ha dato carta bianca. Per Spina questo è stato determinante, vedere che il club voleva investire e quell'allenatore lì con cui lui voleva lavorare da tanto tempo. E' molto contento, soddisfatto, le cose stanno andando nel verso giusto ed è molto carico. Il Napoli farà una stagione importante".
L'Inter come la vede? Praticamente non ha fatto mercato se non con i due parametri zero...
"Una squadra forte da 4 anni, un allenatore forte e i giocatori hanno assimilato il modulo e il modo di giocare. Il mercato dei direttori dell'Inter parte da lontanissimo, a gennaio avevano già chiuso il mercato perché Taremi e Zielinski li hanno presi presto, a febbraio... L'Inter in senso assoluto credo sia la più forte del campionato, ma il torneo sarà competitivo perché anche il Napoli ha costruito una bella corazzata".
Il Milan e Fonseca, dicevamo. Perché il tecnico non ha ancora trovato continuità di risutalti?
"Non c'è un perché, quando cambi tanti giocatori serve tempo e l'allenatore deve poter fare degli errori. E' li da due mesi... In quelle squadre tempo non ce n'è spesso, ma agli allenatori serve. Trovo in senso assoluto un errore cambiare un allenatore a ottobre, non lo condivido. Quando prendi un allenatore lo devi proteggere. Poi è ovvio che non puoi proteggerlo all'infinito, ma all'inizio sì, altrimenti significa che hai sbagliato le scelte fatte in precedenza. Penso sia giusto che questi allenatori abbiano il tempo per lavorare".
Le piace com'è stata costruita la nuova Fiorentina che nell'ultima di campionato ha battuto proprio il Milan?
"L'altra sera col Milan mi è piaciuta. Il mister sta ancora cercando la quadratura, l'assetto giusto. E' un allenatore giovane e deve avere il tempo. La squadra ha cambiato tanto, veniva da un lavoro di 3 anni con Italiano. La dirigenza della Fiorentina ha lo spessore e l'esperienza per ricostruire un nuovo progetto continuando sul lavoro fatto negli anni precedenti. Un lavoro enorme con strutture, investimenti e risultati importanti. Oggi serve tempo: intanto posso dire che mi piace molto Kean. Un centravanti italiano che sta trovando la sua dimensione giusta, anche per la Nazionale. Poi ho visto giocatori forti: De Gea, Dodo, Gudmundsson... E tanti giovani che hanno dato un buon assetto. Credo che la Fiorentina sia una squadra migliorata, ma le serve tempo".
L'acquisto del mercato estivo che non si aspettava?
"A me piace McTominay... Un giocatore forte, è stato bravissimo Conte con Manna. Hanno portato in Italia un giocatore di grande spessore. Poi mi ha colpito la situazione di Osimhen. Mi sono piaciuti in generale, ho trovato un campionato migliorato e finalmente stanno tornando anche giocatori importanti da fuori. Una volta che le squadre avranno trovato la dimensione giusta il campionato potrà offrire un ottimo spettacolo".
Chiusura con due suoi assistiti: ci racconta il momento di Cistana del Brescia e Okou del Verona?
"Okou è giovane, arriva dal campionato francese di seconda divisione. Si sta allenando, sta crescendo, ma è un calciatore di grandi qualità fisiche e grande piede, troverà spazio nel Verona perché è forte. Cistana meriterebbe la categoria superiore e sono convinto che nei prossimi anni potrà farlo, magari col Brescia con una promozione in Serie A".
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