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Calhanoglu: "Ritorno in Turchia? Non lo so, spero solo di chiudere al meglio la carriera"
Hakan Calhanoglu è nel pieno della sua maturità calcistica. Il centrocampista turco è il perno dell'Inter di Simone Inzaghi e della nazionale allenata da Vincenzo Montella: "Il periodo di ritiro di 45 giorni che abbiamo vissuto durante gli Europei del 2024 in Germania è stato, secondo me, uno dei punti di svolta più importanti per la nostra squadra. Ci siamo uniti e siamo diventati una famiglia. In questo ritiro, il legame di amicizia tra noi trasformato in un legame di fratellanza. Questo legame continua a rafforzarsi anche in termini di gioco", ha detto a Milliyet.
Il lavoro di Montella: "Ormai tutti conoscono da vicino il nostro allenatore Vincenzo Montella. Il fattore più importante che permette di capirci è l'idea di come possiamo portare la squadra al top. Montella è affettuoso con il suo comportamento sia dentro che fuori dal campo, ha forti capacità comunicative, sa bene cosa vuole. È un allenatore che sa parlare molto bene e motivare i suoi giocatori".
Futuro luminoso per la Turchia: "Anche se è difficile prevedere cosa ci aspetta in futuro, posso dire chiaramente che saremo in ottime mani. Abbiamo milioni di persone che ci trascinano, siamo un Paese che ama il calcio e i nostri giovani talenti aumentano ogni anno: Arda Güler, Kenan Yıldız, Orkun Kökçü, Semih Kılıçsoy, Bertuğ Yıldırım ne sono la migliore prova. Il nostro futuro sarà sempre luminoso se daremo modo a questi giovani di mostrare il talento e brillare".
Ritorno a casa: "Personalmente ho sempre puntato a dare il meglio. Non so dove finirà la mia vita calcistica, ma il mio obiettivo è concludere la carriera nel miglior modo possibile. Spero che questa idea diventa realtà".
Il lavoro di Montella: "Ormai tutti conoscono da vicino il nostro allenatore Vincenzo Montella. Il fattore più importante che permette di capirci è l'idea di come possiamo portare la squadra al top. Montella è affettuoso con il suo comportamento sia dentro che fuori dal campo, ha forti capacità comunicative, sa bene cosa vuole. È un allenatore che sa parlare molto bene e motivare i suoi giocatori".
Futuro luminoso per la Turchia: "Anche se è difficile prevedere cosa ci aspetta in futuro, posso dire chiaramente che saremo in ottime mani. Abbiamo milioni di persone che ci trascinano, siamo un Paese che ama il calcio e i nostri giovani talenti aumentano ogni anno: Arda Güler, Kenan Yıldız, Orkun Kökçü, Semih Kılıçsoy, Bertuğ Yıldırım ne sono la migliore prova. Il nostro futuro sarà sempre luminoso se daremo modo a questi giovani di mostrare il talento e brillare".
Ritorno a casa: "Personalmente ho sempre puntato a dare il meglio. Non so dove finirà la mia vita calcistica, ma il mio obiettivo è concludere la carriera nel miglior modo possibile. Spero che questa idea diventa realtà".
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