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Il sindaco di Corbetta ribatte a Morata: "Reazione esagerata, gli ho dato il benvenuto"
Va ancora avanti la querelle a distanza tra Alvaro Morata e il sindaco del Comune in cui l'attaccante del Milan aveva pianificato di trasferirsi, quello di Corbetta subito fuori Milano. A causa dell'annuncio dato sui social dal primo cittadino, l'attaccante spagnolo ha fatto sapere di aver visto violata la propria privacy e di essere di fatto costretto ad andare altrove.
E il primo cittadino di Corbetta, Marco Ballarini, ha ribattuto tramite Radio Rossonera: "Non ho sentito Morata, se dovesse cambiare casa mi dispiacerebbe. Però mi è sembrata una reazione un po’ esagerata che mi ha fatto arrivare una marea di critiche. Lui è da diverso tempo a Corbetta, è molto disponibile. Le voci giravano, abbiamo fatto un post per dargli il benvenuto, io lo stimo anche come persona. Non abbiamo detto la via, non abbiamo violato la privacy. Ha fatto questa storia e mi è spiaciuto, inoltre ha ottenuto l’effetto opposto: ha fatto girare ancora di più questa notizia. Ripeto non abbiamo detto la via. Io mi sono arrabbiato, mi ha fatto passare come se avessi violato la privacy. Se vuole andare, giustamente che vada. Io lo aspetto, se viene siamo contenti".
Alvaro Morata si era così espresso su Instagram: "Egregio signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy - ha scritto Morata - fortunatamente non possiedo alcun bene di valore, l'unico tesoro sono i miei figli la cui incolumità è stata da lei turbata. Pensavo che il comune di Corbetta potesse garantirmi una certa privacy, invece mi trovo a dover cambiare casa nell'immediato grazie alla sua incapacità di utilizzare i social e proteggere i suoi cittadini".
E il primo cittadino di Corbetta, Marco Ballarini, ha ribattuto tramite Radio Rossonera: "Non ho sentito Morata, se dovesse cambiare casa mi dispiacerebbe. Però mi è sembrata una reazione un po’ esagerata che mi ha fatto arrivare una marea di critiche. Lui è da diverso tempo a Corbetta, è molto disponibile. Le voci giravano, abbiamo fatto un post per dargli il benvenuto, io lo stimo anche come persona. Non abbiamo detto la via, non abbiamo violato la privacy. Ha fatto questa storia e mi è spiaciuto, inoltre ha ottenuto l’effetto opposto: ha fatto girare ancora di più questa notizia. Ripeto non abbiamo detto la via. Io mi sono arrabbiato, mi ha fatto passare come se avessi violato la privacy. Se vuole andare, giustamente che vada. Io lo aspetto, se viene siamo contenti".
Alvaro Morata si era così espresso su Instagram: "Egregio signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy - ha scritto Morata - fortunatamente non possiedo alcun bene di valore, l'unico tesoro sono i miei figli la cui incolumità è stata da lei turbata. Pensavo che il comune di Corbetta potesse garantirmi una certa privacy, invece mi trovo a dover cambiare casa nell'immediato grazie alla sua incapacità di utilizzare i social e proteggere i suoi cittadini".
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