
"Non voglio il recupero, non mi prendete per il culo". Le nuove urla e schiamazzi di chi sognava il triplete (o il poker)
A inizio mese ci eravamo lasciati con un resoconto della partita di Simone Inzaghi durante il derby di andata, dove l’allenatore dell’Inter si rese protagonista di innumerevoli sconfinamenti dalla sua area tecnica, arrivando a dare indicazioni ben oltre le zone a lui consentite. Quella ricostruzione fece il giro dei social, con tanti account interisti che non gradirono il fatto che qualcuno avesse osato entrare nel loro playground e segnalare il comportamento non corretto del loro “demone”. Eppure non è che si fosse scritto chissà cosa, però se lo fanno loro con il Milan va tutto bene, se lo stesso trattamento arriva dalla stampa milanista, ecco che si verifica l’apocalisse. Ma veniamo a ieri sera.
Inter-Milan 0-3: ancora evasioni di Inzaghi
Qualche comunicazione all’interno dell’AIA in merito alla condotta di Simone Inzaghi e del suo staff deve essere circolata, perché già a Bologna era arrivata l’espulsione per Farris, che cercò il confronto animato con la panchina rossoblù venendo preso a muso duro da Vincenzo Italiano, anche lui espulso. Ieri sera la panchina dell’Inter era stata particolarmente attenzionata dal quarto uomo Aureliano, ma anche dall’arbitro Doveri, che dopo un’iniziale tolleranza, hanno fatto presente a Inzaghi di dover osservare i limiti dell’area tecnica per dare indicazioni. “Quoque tu, Doveri?” deve aver pensato l’allenatore dell’Inter, che nonostante la marcatura quasi a uomo di Aureliano, ha spesso sforato – seppur in maniera meno evidente rispetto all’andata – il suo recinto.
Inter-Milan 0-3: la questione recupero
All’avvicinarsi del novantesimo e avendo ormai materializzato l’eliminazione dalla Coppa Italia, che poneva fine al sogno del triplete. Ah no, pardon, del poker contando anche il mondiale per club, Simone Inzaghi si è rivolto come una furia al quarto uomo esclamando: “Non voglio il recupero! Non mi prendete per il culo! Non lo voglio. Non lo voglio”. Come? In che senso? Perché? Una richiesta inusuale, volta a porre fine alla sofferenza fisica e sentimentale, ma che è stata fatta con toni molto accesi nei confronti della squadra arbitrale, come se la concessione di ulteriori minuti di recupero fosse un dileggio aggiuntivo agli “Olé” del popolo milanista durante l’ultima fase di giro palla che devono aver lasciato un segno nella panchina interista. Doveri, che probabilmente non ha nemmeno sentito tale richiesta, aveva già capito l’andamento ed essendo il tempo di recupero a discrezione del direttore di gara, ha posto fine alla contesa non tanto per accontentare Inzaghi, ma solo perché la partita non aveva più altro da dire. Solo che anche in questo caso ci sono stati urla, schiamazzi ed evasioni, con un’aggiunta: l’eliminazione.







