
“Ehi Siri, call Igli please”. Difesa a tre: la scelta può essere definitiva. C’è vita sul pianeta Futuro
Il poker di Udine di venerdì sera ha aumentato e di molto i rimpianti per la stagione 2024-25, con un senso di amarezze che è rimasto per tutto il week end. Perché un Milan così tonico, sia si gambe sia di testa, non lo si vedeva da troppo tempo. La semplicità con la quale la squadra ha arato l’Udinese è stata quella che si sarebbe voluta vedere in tante altre partite, perché questo Milan, seppur ancora con delle carenze, è una squadra forte, che con una tranquillità maggiore fin dall’inizio dell’anno sarebbe potuta stare serenamente agganciata a Inter e Napoli per giocarsi lo scudetto.
La testa fa tutto in questi ambiti e lo ha dimostrato l’adattamento immediato al 3-4-2-1 da parte di tutti i protagonisti chiamati in causa. E sono gli stessi calciatori a parlare, sempre più spesso, di aspetto mentale. Perché alla fine della fiera, inutile girarci attorno, è dalla scorsa estate che c’è un senso di forte incompiuta dentro Milanello, fin da quando sono iniziati a girare nomi di seconda-terza-quarta fascia per la panchina per il dopo Pioli. Adesso è tempo di chiudere bene l’annata e il passaggio alla difesa a tre, con questi interpreti, potrebbe essere definitivo fino a fine stagione. Tomori, Gabbia e soprattutto Pavlovic sono apparsi a loro agio, Jimenez e Theo Hernandez sono andati in avanti con maggior sicurezza e con le spalle coperte, Fofana e Reijnders hanno magicamente ripreso smalto così come Leao e Pulisic, una volta trovate le coordinate, si sono mossi per il campo come non si vedeva da tempo.
Adesso arrivano due esami importanti per la nuova veste scelta da Conceiçao, contro due master della difesa a tre come Gasperini (non è nell’elenco degli allenatori del Milan per la prossima stagione, in questo momento) e Simone Inzaghi. Ma la forte convinzione è che se il Milan entrerà in queste due partite convinto e concentrato di poter fare delle grandi prove, allora queste si materializzeranno sul campo.
“Ehi Siri, call Igli please”. Se tutto verrà confermato, i prossimi giorni dovrebbero essere quelli del ritorno ai contatti diretti con Igli Tare, che fino a ieri non era stato richiamato dal Milan dopo i colloqui di Londra con Cardinale e Ibrahimovic. Con la decadenza della posizione di Paratici (il Milan avrebbe potuto tesserarlo, ma non lo ha fatto per vari motivi, tra cui il rischio di nuove sanzioni sia verso l’ex Juve sia verso il club), sulla griglia di partenza sono rimasti l’ex Lazio e Tony D’Amico, con l’Atalanta che non ha intenzione di liberare il suo ds e si è anche parecchio infastidita per le manovre attorno a lui. Il nome di Giovanni Sartori, emerso nei giorni scorsi, non ha trovato conferme anche perché il dirigente non sembra avere intenzione di muoversi da Bologna e dal Bologna.
C'è vita sul pianeta Futuro. E c'è anche un rinnovato senso di speranza per salvare la Serie C. La terza vittoria consecutiva ottenuta dalla formazione di Oddo ha cambiato i connotati della classifica. Milan Futuro, va detto, ha compromesso la sua classifica nell'arco di tutta la stagione, con una gestione ampiamente rivedibile sotto ogni aspetto, ma di questo se ne parlerà più avanti. Oggi la cosa che conta è che a 180' dalla fine, la seconda squadra rossonera sembra aver trovato la quadra e vuole cercare di fare sei punti che potrebbero voler dire, con una serie di incastri, salvezza diretta. Ma arrivare con questo spirito e con questo mood agli eventuali play-out è sicuramente meglio rispetto alla depressione nera che c'era fino a un mese fa. Il tutto al ntto di quello che succerà alla Lucchese, ennesimo esempio del perché le squadre B dei club di Serie A non dovrebbero retrocedere. Perchè qui si pagano gli stipendi, altrove no e si falsano i campionati. Con buona pace dei puristi.







