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ESCLUSIVA MN - Helveg: "Il Milan attuale? Nel mio c'era un gruppo di senatori che aveva fame"TUTTO mercato WEB
venerdì 11 aprile 2025, 12:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

ESCLUSIVA MN - Helveg: "Il Milan attuale? Nel mio c'era un gruppo di senatori che aveva fame"

Si apre la 32ª giornata di Serie A con Udinese-Milan, in cui i rossoneri devono assolutamente vincere se vogliono provare a tenere viva la speranza europea anche attraverso il campionato. Ne abbiamo parlato con un doppio ex, Thomas Helveg, rossonero dal 1998 al 2003 e campione d'Italia nella stagione 1998/99. In esclusiva per MilanNews.it.

Thomas Helveg, cosa significa per te Udinese-Milan?
"È gran parte del mio passato da calciatore, sarà divertente vedere come andrà a finire. Certo, non è più come prima, perché ci sono altri giocatori e altre società. Col mio lavoro fatico a seguire il calcio italiano ma quando mi è possibile tengo sempre un occhio di riguardo per le mie ex squadre".

Che ricordi hai di Udinese-Milan?
"Ricordo la sfida al Friuli nel mio anno d'esordio con la maglia dell'Udinese (gennaio 1994, 0-0, ndr). Non mi sembrava vero, era una partita enorme. Poi la vittoria 2-1 contro i rossoneri di Capello, sovvertendo ogni pronostico. In campo c'eravamo io e Bierhoff, che fece due gol e Zaccheroni in panchina. L'anno dopo tutti e tre saremmo andati proprio al Milan. E la prima volta a Udine fu un incredibile 1-5. E al di là del piacere del risultato fui felice di tornare nella città che mi aveva visto esordire in Serie A".

Quel Milan con te in campo e Zaccheroni in panchina era una squadra che ripartiva da un decimo posto. Un Milan depresso, come quello attuale, che fu rilanciato fino a vincere subito lo scudetto
"Il paragone è difficile, troppe cose sono cambiate. Anche la pressione era diversa. Quel Milan arrivava da successi importantissimi e nonostante due anni negativi ricordo l'ambiente tranquillo e la fiducia che le cose sarebbero cambiate. E così è stato. Il Milan di oggi aveva una continuità anche negli elementi in rosa, c'erano dei senatori come Maldini, Costacurta, Rossi. Gente che aveva vinto tutto ma che aveva ancora fame. L'arrivo di Zaccheroni servì a dare una scossa al sistema e si è ripartiti".

Difficile si ripeta uno scenario simile in questo Milan?
"Ci sarà un lavoro diverso da fare. Un gruppo così forte non c'è e non parlo di qualità che anche in questo Milan c'è, ma manca il milanismo. Ma del resto sono i tempi che sono cambiati in senso assoluto, il calcio è cambiato, i giocatori si spostano di continuo e i Maldini che giocano tutta la vita in una squadra non li vedi più".

Alcuni nuovi acquisti faticano, la maglia rossonera pesa di più
"Si sente un altro tipo di pressione e lo posso dire, avendo fatto il salto da Udine a Milano. All'Udinese nessuno si aspettava di andare oltre il mantenimento della categoria, per cui negli anni in cui raggiungevamo l'Europa lo facevamo con grande leggerezza mentale, era tutto un di più. Al Milan la pressione c'è sempre, non sparisce".

Ti aspettavi queste difficoltà nel Milan?
"Non trovo normale che il Milan sia così in basso ma da quel che ho visto la squadra non è stata in grado di mantenere una stabilità. Troppi saliscendi, non puoi permetterlo se vuoi dominare. Queste annate capitano, anche alle big".

Cosa fai oggi?
"Lavoro all'Odense, che è la squadra in cui sono cresciuto calcisticamente. Ho fatto un anno e mezzo come assistente della prima squadra, poi dall'estate scorsa sono stato trasferito nell'area scouting. Cerco bravi ragazzi in giro che possano essere utili per noi".

Il calcio danese è in grande crescita
"Il livello è alto e adesso quando le nostre squadre giocano in Europa arrivano risultati buoni. È stato fatto un ottimo lavoro nel settore giovanile, del resto in Danimarca i soldi che girano non sono tantissimi e i talenti te li devi creare in casa. E devo dire che il mestiere qui lo abbiamo imparato".

Nazionale danese protagonista nel futuro?
"Non credo nell'immediato, ma se i giocatori attuali mantengono questa crescita fra 4-5 anni possiamo essere protagonisti".

Un danese per il Milan?
"Domanda difficile. Tra quelli pronti sicuramente Morten Hjulmand è un giocatore importante. Penso che quando vai a costruire una squadra la cosa importante è il cuore del gioco E Hjulmand è un giocatore che lavora in una maniera pazzesca e ha un equilibrio perfetto tra attacco e difesa. Dà l'anima in qualsiasi occasione si trova davanti. E poi gioca col cuore, il che è importantissimo".