
De Santis e gli anni al Milan: "Devo ringraziare Brocchi, mi ha insegnato tanto"
Intervistato da La Giovane Italia, Ivan Francesco De Santis, ex difensore delle giovanili del Milan, ha raccontato sugli anni in rossonero:
In quegli anni al Milan c'è stata una persona, un allenatore o un compagno di squadra, a cui senti di dover dire grazie?
"A livello di allenatori, devo ringraziare Cristian Brocchi. È stato l’allenatore che ho avuto più a lungo nel settore giovanile, due anni. Mi ha insegnato tanto, soprattutto preparandomi al salto nel calcio dei grandi. Ci diceva sempre che il passaggio dalla Primavera al calcio professionistico non era facile, ed è la verità. In Primavera giochi per vincere tutto, perché il Milan vuole sempre puntare a scudetto, Coppa Italia, Viareggio. Ma nel calcio dei grandi cambia tutto, anche un pareggio può essere un buon risultato. Per quanto riguarda i compagni, i più importanti sono stati quelli che sono diventati i miei testimoni di nozze: Luca Vido, Giovanni Crociata, Vassallo, Livieri e Francesco Bordi. Abbiamo condiviso anni intensi a Milano e, anche quando le nostre strade si sono divise, siamo rimasti sempre in contatto. Appena troviamo l’occasione, ci rivediamo per una cena o qualche giorno insieme. Anche crescendo, prima viaggiavamo sempre tutti insieme, ora con le famiglie. Ma l'amicizia è rimasta forte e sincera. È uno dei regali più belli che mi ha dato il Milan".
Parliamo del Torneo di Viareggio. Vincere un Viareggio sotto età non è da tutti. Come hai vissuto quell’esperienza?
"È stato un momento importantissimo. In Primavera giocavo meno, perché davanti a me c’era Pacifico, che era fuori quota e doveva giocare. Ma in Youth League, dove i fuori quota non potevano scendere in campo, avevo spazio. Poi a novembre c'è stato il Mondiale Under con la Nazionale e, quando sono tornato, ho iniziato a giocare titolare. Il Viareggio è stato un’esperienza incredibile e devo ringraziare Pippo Inzaghi, che fin dal ritiro ci ha convocato me e Vido, facendoci sentire importanti. È un torneo speciale, affronti squadre di altri paesi e vedi un calcio diverso. In finale abbiamo affrontato l’Anderlecht, che l’anno prima aveva battuto il Milan. Vincere quel torneo è stato davvero bellissimo".







