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Altafini 'interroga' Conceiçao: "Ma cosa fai con Leao?"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:20News
di Lorenzo De Angelis
per Milannews.it

Altafini 'interroga' Conceiçao: "Ma cosa fai con Leao?"

Intervistato dai taccuini del Corriere dello Sport, l'ex Milan e Juventus José Altafini ha parlato del momento che sta attraversando la formazione rossonera e della gestione rivedibile di Rafael Leao da parte di Sergio Conceiçao: "I giocatori bravi devono sempre giocare dall’inizio. Non ha senso lasciare il più forte in panchina. Non capisco perché Sergio Conceiçao faccia così con Leao".

Molti dicono che Leao dovrebbe essere utilizzato come arma tattica a gara in corso per spaccare le partite. Un po’ alla Altafini, come Carlo Parola usava lei nella Juve: che ne pensa? 
"Il paragone con me non c’entra nulla, anche perché io avevo una certa età quando militavo alla Juventus. Prima di allora ho sempre giocato titolare. Leao mica è un brocco che deve entrare in campo negli ultimi minuti. Quelli bravi vanno in campo subito dal primo minuto. Anzi le dico di più: Rafa è il top player della squadra e come tutti i grandi giocatori deve giocare sempre titolare. Non ho dubbi, anche perché il portoghese è quello che la fa differenza…".  

Cosa risponde a chi dice che spesso Leao ha delle pause durante i 90 minuti e rende di più da subentrante? 
"Può anche non combinare nulla per 89 minuti, tanto gliene basta solo uno per fare la differenza con una sua giocata. I grandi calciatori sono così e Leao lo è, perciò mi aspetto che venga messo in campo tutte le partite tra i titolari. Sarebbe un errore non sfruttarlo dall’inizio".  
 

Intanto in casa rossonera tiene banco la questione allenatore. Concei  ç  ao sembra al capolinea a fine stagione. Su chi punterebbe per la panchina? 
"Ho rispetto per i traguardi importanti centrati da Concei  ç  ao in Portogallo, ma al Milan - dopo essere partito bene con la vittoria della Supercoppa Italiana - i risultati fatti sono stati negativi. Allenare il Milan è un’altra cosa rispetto al Porto. Non capisco perché il club vada sempre su tecnici stranieri, quando ce ne sono davvero tanti di bravi tra quelli italiani". 
 

Ci fa qualche nome? 
"Tra i giovani ritengo De Zerbi e Italiano molto bravi. Li vedrei bene alla guida di un grande club come il Milan. L’importante, però, è che da parte della dirigenza ci sia un progetto chiaro. Non si può più sbagliare dopo questa stagione".  
 

A un grande attaccante come lei non possiamo non chiedere un parere su Gimenez. Il messicano era partito forte, ma adesso sembra in calo… 
"Le punte dipendono molto dal gioco della squadra, inutile girarci intorno: se non arrivano palloni in area, qualsiasi centravanti fa fatica. Gimenez era partito bene, mostrando buone cose: può far bene a patto che i giocatori lo supportino mettendolo in condizione di andare a calciare a rete".  

Invece come gestirebbe il giovane Camarda, che alla fine non gioca né con i grandi né nel Milan Futuro? 
"Per giudicarlo e capire davvero quanto vale serve che giochi 5 partire di fila dal primo minuto. Se fa 5 minuti ogni tanto diventa difficile emergere e crescere. Quelli bravi sono sempre titolari e i grandi giocatori non stanno mai fuori dalla formazione iniziale". 
 

Cosa manca a questo Milan per tornare grande? 
"Il calcio è semplice: serve un portiere che pari, un attaccante che segni, un difensore forte e un centrocampista che sappia creare gioco, poi per il resto basta che gli altri giocatori corrano. Al Milan attuale manca soprattutto l’erede di Kjaer: devono prendere un centrale di alto livello che comandi la difesa e sia tosto in marcatura sugli avversari. In estate la priorità dev’essere quella di acquistare un grande difensore".

Infine cosa farebbe con Theo Hernandez: è da vendere o da rinnovare? 
"Resta un grande giocatore. Ha avuto un periodo di difficoltà nei mesi scorsi, ma nelle ultime partite lo sto vedendo in ripresa. Le sue qualità restano di alto livello. Ci punterei per il presente e per il futuro".