Il Monza, cinque lingue parlate e un ruolo di campo: perché Modesto è tra i candidati al ruolo di ds del Milan
François Modesto è un nome valido e serio per il ruolo di direttore sportivo del Milan. Le indiscrezioni mattutine non sono uscite a caso e hanno trovato dei riscontri anche da parte della redazione di MilanNews.it che può confermare come il nome dell’ex direttore del Monza sia gradito in quel di Casa Milan. L’altro profilo che era emerso nei giorni scorsi era quello di Andrea Berta, ex dominus dell’Atletico Madrid che ha lasciato all’inizio dell’anno dopo quasi 12 anni di lavoro. La figura del direttore sportivo operativo è sicuramente un tassello che manca al Milan da quando sono stati allontanati Paolo Maldini e Ricky Massara, con la dirigenza che ha cercato di dare un’impostazione più manageriale al ruolo dell’allenatore, ma tale formula in Italia ha dimostrato di non poter essere applicabile.
L’eventuale arrivo di un direttore sportivo “vero” andrebbe a integrarsi con le figure dirigenziali già presenti e il Milan ha bisogno di una figura simile, che possa fare da raccordo tra la fase di campo con presenza quotidiana a Milanello e il resto della dirigenza. Dunque, una figura che possa interagire direttamente con Furlani, Moncada e Ibrahimovic ed essere, a sua volta, un loro riferimento per la quotidianità del gruppo.
Il nome di Modesto potrebbe incarnare il profilo che il Milan sta cercando per visione globale del calcio, capacità di gestione delle problematiche di campo e riservatezza nel modo di agire. Modesto, nella sua carriera da direttore, ha già avuto modo di lavorare con tre allenatori portoghesi come Paulo Bento e Pedro Martins all’Olympiacos (dove ha vinto tanto da direttore) e con Leo Jardim al Nottingham Forrest. Insomma, saprebbe come relazionarsi con Sergio Conceiçao ed essergli di supporto nella gestione quotidiana della squadra, ma saprebbe anche come entrare in empatia con il gruppo-squadra parlando fluentemente cinque lingue, il che non è un dato di poco conto in uno spogliatoio multiculturale come quello di Milanello.
In aggiunta va ricordato il suo recente “master” al fianco di Adriano Galliani in quel di Monza, dove è stato tra gli artefici delle due salvezze del club brianzolo, costruito con criteri ben chiari sia dal punto di vista tecnico (nutrito blocco italiano con giocatori stranieri adatti al contesto) sia gestionale. Modesto ha saputo costruire squadre che sono durate nel tempo, anche con budget meno importanti rispetto ai competitors come, ad esempio, il Nottingham Forrest che ha vinto la Championship con meno risorse a disposizione delle altre candidate alla vittoria e alla promozione in Premier League. E oggi, alcuni dei giocatori arrivati sotto la sua direzione, sono ancora membri portanti della rosa. Senza dimenticare come la Roma lo abbia cercato a lungo prima dell'addio di Lina Souloukou.
Presto per dire se alla fine la scelta ricadrà su di lui come ds, con Moncada che potrebbe tornare a concentrarsi maggiormente sull’opera di scouting, ma il nome di Modesto, in quel di Casa Milan, circola.