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Con Conceiçao le partite non finiscono mai prima. A Porto l'anno scorso sequenza da record
lunedì 27 gennaio 2025, 14:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

Con Conceiçao le partite non finiscono mai prima. A Porto l'anno scorso sequenza da record

L'incredibile vittoria contro il Parma, con tanto di ribaltone arrivato nei minuti di recupero, non deve sorprendere troppo. A Porto ci erano del resto abituati e anche i tifosi del Milan si stanno rendendo conto che con Sergio Conceiçao le partite non possono mai considerarsi finite fin quando non arriva il triplice fischio. Dall'arrivo al Milan, su 7 partite giocate, sono arrivate 5 vittorie. E solo una sostanzialmente "tranquilla", quella di misura contro il Girona. Per il resto quattro rimonte, con vari coefficienti di difficoltà: dal gol da recuperare contro Juventus e Como, alle due reti nel derby fino ai due gol tra il 92' e il 95' che hanno cambiato completamente la storia di Milan-Parma.

Nel mezzo di una stagione a dir poco complicata, questo Milan sta imparando col tecnico di Coimbra a non mollare mai. E non è un caso considerando che il suo predecessore, Paulo Fonseca, non aveva mai vinto in rimonta da agosto fino alla sua ultima partita. Una caratteristica che Conceiçao aveva evidenziato già a Porto, dicevamo. Ed è indicativo vedere i risultati della sua squadra all'inizio della passata stagione. Ve li elenchiamo:

1ª giornata, Moreirense - Porto 1-2 (sotto 1-0, segna due gol tra il 67' e il 74')
2ª giornata, Porto - Farense 2-1 (gol decisivo al 90'+10)
3ª giornata, Rio Ave - Porto 1-2 (sotto 1-0, segna due gol tra il 91' e il 94')
4ª giornata, Porto - Arouca 1-1 (va sotto all'84', la riprende al 90'+19)
6ª giornata, Porto - Gil Vicente 2-1 (gol decisivo al 90'+1)

Qual è il segreto di queste rimonte? La sua leadership, la sua autorevolezza stanno facendo la differenza. Non è un caso se in Portogallo lo abbiano accostato a un altro condottiero come Diego Simeone. E che in Italia esistano i parallelismi con Antonio Conte. Allenatori carismatici che puntano molto sull'aspetto motivazionale, che vogliono una squadra aggressiva, una squadra verticale che magari non si preoccupa tanto dell'estetica ma che va al concreto. Una squadra pragmatica. 

I gruppi che si sono affidati a lui sono andati anche oltre le aspettative: a Nantes ha raccolto una squadra all'ultimo posto e al termine della stagione l'ha condotta a un passo da una qualificazione alle coppe europee. A Porto ha subito interrotto la striscia positiva di 4 campionati consecutivi del Benfica e in 7 anni è diventato il tecnico più vincente della storia del club. In questo Milan con lui è già arrivato un trofeo, nonostante le difficoltà che lui stesso ha evidenziato. Il gruppo gli vada dietro e la società assecondi le sue esigenze. E ci divertiremo.