Pato: "Quando sono tornato a Milanello e San Siro volevo piangere. Ritorno in campo? Vediamo..."
Ospite nel podcast di Gianluca Gazzoli BSMT, Alexandre Pato ha ricordato i suoi anni in rossonero con grande nostalgia, svelando anche qualche retroscena particolare.
Sul ritorno a Milanello dopo 11 anni
"Mentre andavo mi ricordavo tutti i posti. "Io passavo di qua", "Io andavo di là". Con la macchina correvo, facevo a gara con Emerson, il Puma, quello che giocava alla Roma, chi arriva prima a Milanello con la macchina. Poi Galliani chiamò il mio agente dicendogli di chiedermi di smettere di correre (ride, ndr). Mi ricordavo di tutto. Le vie, tutte la parti di Milanello. Poi ho incontrato la signora che lavorava già quando c'ero io, che andava in camera, lasciava tutto a posto. Il cuoco, le persone che lavorano lì. Io ho detto a loro "Vorrei piangere, ma non posso perché c'è la camera che mi guarda e mi prende in giro". Però è stato bellissimo. Ero giovane, sono cresciuto lì, quindi tutto quello che vivo a Milano mi fa venire il brividino".
Hai trovato qualcosa di diverso?
"Si, alcune cose si. Dentro lo spogliatoio soprattutto, qualcosa in più. Poi nel parcheggio. C'è qualcosina, però per me è sempre uguale".
Che effetto ti ha fatto conoscere i nuovi giocatori del Milan?
"Alcuni conoscevo conoscevo solo tramite Instagram. Poi ci siamo conosciuti. Poi conoscevo Morata da tanto tempo perché abbiamo parlato quando io sono andato in Cina, anche lui doveva venire, e quindi in quel caso abbiamo parlato. Sono tutti nuovi, ma conoscevo Ruben ( Loftus-Cheek, ndr) perché ho giocato con lui al Chelsea. Poi gli altri sono tutti nuovi".
Ci sono meno brasiliani
"Ho trovato Emerson solo. Quando c'ero io ne eravamo in 8, oggi c'è solo un brasiliano. Il calcio sta cambiando, molto".
Su Leao
"Leao è un personaggio (ride, ndr). Io quando sono arrivato all'età loro io ero piccolissimo, loro sono tutti alti. Sono troppo grandi, quindi Leao per me ho sempre avuto stima di lui, tifo per lui. Lui ha tutta la possibilità di portare il Milan in alto, quindi sarò sempre lì a sostenerlo e speriamo che faccia ancora tanti gol per il Milan e lo faccia vincere".
Sul ritorno a San Siro
"Mi hanno fatto entrare nel campo, ti viene voglia di piangere. Poi i tifosi che ti urlano, ti chiedono una foto. Poi avere i miei genitori di fianco a me, perché loro sono rimasti un mese con me poi sono andati via. Poi loro sono tornati con me dopo 12 anni al San Siro. Quindi sai, per loro è stato bellissimo. A parte il freddo, che loro non sentivano più i piedi, però è stato bellissimo".
Ti è venuta voglia di entrare e giocare?
"Ti dico una cosa. Ho chiesto un consiglio a Kakà: "Ricky cosa hai fatto tu quando hai smesso di giocare?". Lui mi ha detto: "Così sono a posto". Io, lì, adesso, perché a volte non voglio essere quello che vuole tornare per forza al Milan, però una voglia di mettere la maglia, scendere in campo e giocare...".
Secondo te potresti scendere in campo e dire la tua?
"Mi devo rimettere in forma. La voglia c'è, vediamo...".