Ora il Cagliari, come dopo Madrid. Errare è umano, ma non si può più perseverare
Giorno di riposo, meritato, concesso da Sergio Conceiçao alla squadra dopo la vittoria della Supercoppa Italiana e la full immersion di una settimana del tecnico portoghese nel mondo rossonero e nella mente dei calciatori. Pochi giorni di allenamento, tanti infortunati, pochi giocatori veramente in forma, un ambiente depresso e due avversarie fortissime da affrontare in tre giorni: da tutto questo il Milan ed il suo nuovo allenatore ne sono usciti con un trofeo arrivato in un modo stupendo. Quando si vince in rimonta contro l'Inter, e non accadeva da 21 anni, anche la più piccola delle coppe prende un valore difficile da quantificare.
A novembre, quando si è vinto a Madrid, non è valso un trofeo ma comunque era una serata che poteva dare tanto alla stagione: vincere al Bernabeu tenendo testa al Real Madrid in una notte di Champions League, seppur non nella fase ad eliminazione diretta, non è di certo cosa da tutti i giorni. Quella sera Fonseca si era detto immediatamente preoccupato della prossima trasferta contro il Cagliari nel weekend. Nel capoluogo sardo, qualche giorno dopo, tutte i suoi timori si sono avverati. Squadra sbadata, sciatta, sprecona e per niente elettrica: 3-3 contro un Cagliari modesto, non ce ne vogliano i tifosi rossoblu, ma che ha lottato fino alla morte. Ennesimo treno perso in stagione ed i risultati si sono visti: squadra ottava, ambiente anestetizzato ed in protesta, giocatori più rappresentativi fuori focus ed esonero dell'allenatore a fine anno solare.
Visto che la squadra di base è forte (quanto forte bisogna ancora vederlo), proprio come diceva Fonseca, è arrivata un'altra occasione per rimettere tutto sui binari giusti. Non quelli ideali, probabilmente ora è troppo tardi, ma giusti. Ci saranno difficoltà, ma Conceiçao sembra aver già capito con chi ha a che fare e che tasti deve toccare. Sperando che il tutto non sia dovuto all'effetto "cambio allenatore" da qui in avanti tutti si aspettano un Milan che riesce a dare la giusta importanza ad ogni impegno. "Facile" fare il passo in più contro Real Madrid, Inter e Juventus, la grande squadra la si vede se riesce a farlo anche contro Cagliari e Como, giusto per citare le prossime due avversarie del Milan in campionato. Sempre massimo rispetto per gli avversari, ma anche delle proprie capacità: non andare a vincere questo sabato a San Siro sarebbe più che diabolico.
Ieri Sergio Conceiçao l'ha detto subito nel post partita: "Sono molto contento per i giocatori, non era facile. L’ambiente non era al meglio. Noi avevamo pochi giorni per lavorare su dettagli e piccole cose che erano importanti per me in queste due sfide. Affrontavamo due squadre di grandissimo livello. Il merito è dei giocatori che hanno assorbito tutto quello che abbiamo dato. Ci sono stati errori perché l’avversario ha qualità, ci sono cose da migliorare, c’è tanto lavoro da fare. Loro sono coscienti di questo, possiamo fare un grande lavoro in questi 4 mesi per arrivare nei primi posti, dove deve stare il Milan, non al settimo posto come ora. Adesso abbiamo festeggiato, da domani si pensa al Cagliari”. Da qui a fine anno, posto che perdere o pareggiare altre partite sarà fisiologico, l'asticella dell'impegno e dell'attenzione deve essere sempre altissima.