Stadio nuovo, mercato, obiettivi: il tifoso vuole chiarezza. L'inciampo di Harvard
È diventato molto difficile capire, interpretare e spiegare comunicazione, strategie, obiettivi anche vivendo all'interno del mondo Milan, sia pure solo in redazione e negli studi del canale tematico dove l'impegno è diretto all'informazione sportiva. Qualche volta le esternazioni si sovrappongono, in altre occasioni non coincidono, ogni tanto vanno in direzione opposta rispetto alle precedenti. Appurato e acclarato che mentalità e cultura sono differenti, per i tifosi è molto difficile - diciamo pure impossibile - metabolizzare una programmazione decennale, traguardi a così lungo termine. Sarebbe tollerabile se nel frattempo i risultati della squadra fossero in linea con gli obiettivi stagionali, ma sappiamo bene che in campionato è rimasto aperto solo il pertugio di un piazzamento Champions e nelle coppe è tutto da vedere. Sia pure con flebile speranza, sia pure con fiducia residua.
La partita dello stadio nuovo è quella in cui ci si giocano faccia e progetti: proprietà e dirigenza fanno i conti su investimenti e profitti, ma il tifoso non capisce perché si sia tornati a condividere un'ipotesi in coabitazione con l'Inter dopo le ingenti spese già effettuate a San Donato. Al di là del mero sentimento, dividere il nuovo San Siro significherebbe spartire anche i vantaggi, in futuro. Ma i conti, appunto, li fanno meglio loro. Al popolo rossonero restano storia e passione che in queste prospettive purtroppo non albergano. Creare hashtag è facilissimo, proporre alternative è lecito, realizzarle è utopia.
Quindi il cammino prosegue tra le ali di una folla inferocita, perché anche le frange più entusiaste e accalorate hanno esaurito la pazienza: lo smarrimento ha preso il sopravvento, le delusioni sul campo non si contano più. A questi si aggiungono ciclicamente eventi esterni come l'irruzione delle Procure, i presunti scoop di pseudo influencer, le fughe di contenuti come quelli alla Harvard Business School che generano irritazioni, imbarazzo, reazioni disordinate. Si resta all'oscuro dei risultati dell'irruzione della Finanza la scorsa primavera a Casa Milan, sugli sviluppi della diffusione di video datati che descrivono in maniera opaca fatti non troppo cristallini, su chi ha tradito la riservatezza di un incontro privato rendendolo pubblico. A questi attacchi la società deve reagire energicamente.
La contestazione cruenta dei tifosi, che si annuncia prolungata nel tempo, ha gli obiettivi di avere risposte e di cambiare rotta nel gioco e nei risultati della squadra. È necessario prenderne atto e provvedere di conseguenza a cominciare dal mercato di gennaio, dove è assolutamente auspicabile intervenire con estrema decisione. La sessione non inizia a Capodanno, ma immaginiamo essere programmata da novembre almeno e quindi è lecito aspettarsi rinforzi tempestivi.
Auguro a tutti voi un 2025 sereno in famiglia e nella vita, molto diverso nella passione calcistica. Se il presente è complicato, confidiamo almeno (e come sempre) nel futuro.