"San Donato è la prima opzione". Anzi no, ora San Siro è il piano A. Milan, serve chiarezza anche sul fronte stadio
Che il Milan voglia costruire un nuovo stadio moderno e di proprietà non è un segreto. Ma dove sorgerà questo nuovo impianto? Difficile dirlo al momento, anche perchè soprattutto negli ultimi mesi è mancata un po' di chiarezza: dopo aver abbandonato (anche se non ufficialmente) il progetto del nuovo San Siro, il club rossonero ha prima ipotizzato di costruirlo da solo sui terreni dell'ippodromo di La Maura, poi, viste le difficoltà già solo per far partire questo progetto, ha deciso di muovere passi concreti sull'area San Francesco a San Donato Milanese e in estate è partito l'iter dell'Accordo di Programma a cui hanno aderito Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato e Città metropolitana.
SAN DONATO PRIMA OPZIONE - Dunque su questo fronte ci sono già stati dei passi ufficiali e per questo sembrava essere l'ipotesi numero uno del Milan, anche in virtù delle dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi da Paolo Scaroni. Ecco alcuni esempi:
14 settembre
Scaroni a Milan TV prima di Milan-Venezia: "Novità sul tema stadio? Di nuovo è che abbiamo 70mila spettatori, ringrazio i tifosi che non ci fanno mai mancare l’appoggio soprattutto in questi momenti un po’ difficili per noi. Per quanto riguarda lo stadio c’è stato l’incontro con il sindaco di Milano ieri, e con il sindaco di Milano si parla delle ipotesi per la città di Milano. Gli abbiamo spiegato che la ristrutturazione non è possibile, il risultato non sarebbe mai del livello che meritano i club milanesi. È emersa l’ipotesi di ripescare il vecchio progetto San Siro, un mio vecchio sogno, ma è un percorso che ha difficoltà: non è nulla di deciso e scontato. Lo seguiamo ma abbiamo come priorità numero uno San Donato. Abbiamo ben chiaro che San Donato avanza ed è l’ipotesi che in questo momento preferiamo”.
24 ottobre
Scaroni alla Gazzetta dello Sport: "Non abbiamo abbandonato San Donato, al contrario resta la nostra opportunità numero uno. La priorità per energia e denaro che abbiamo speso. Il sindaco Squeri non deve preoccuparsi".
28 ottobre
Scaroni durante l'Assemblea degli Azionisti del Milan: "Non mi metto a fare calcoli economici su ipotesi. Non si tratta di un assegno da 200 milioni da dare, è un tema complesso. C'è un tunnel da costruire... Il tema è complicato. Finché noi e l'Inter non abbiamo un quadro completo è difficile avanzare. Il progetto San Donato resta al centro della nostra strategia, è un tema importantissimo. San Siro, 3 o 4 mesi fa davamo tutti per morto per una impossibilità di far fronte al tema secondo anello. Questo tema l'abbiamo dietro di noi, ora possiamo guardare avanti. Ma non vuol dire che abbiamo risolto tutti i problemi. Una volta finita questa analisi dovremmo fare 4 conti. Si immagini un percorso ancora lungo. Su San Siro ho ancora le ossa rotte da 5 anni di tentativi, mantengo sempre un certo tasso di preoccupazione. San Donato resta l'opzione al centro per il nostro stadio".
DA SAN DONATO A SAN SIRO - La strada sembrava essere stata tracciata, ma ecco che all'improvviso è tornato di moda il progetto di costruire il nuovo stadio vicino a San Siro insieme all'Inter. E pochi giorni dopo le parole di Scaroni all'Assemblea degli Azionisti, ecco l'inatteso annuncio dello stesso presidente rossonero: "Abbiamo previsto per oggi (4 novembre, ndr) l'invio della manifestazione di interesse al Comune di Milano. Un ulteriore passaggio, condotto insieme all'Inter, per poter approfondire l'ipotesi della realizzazione di un nuovo stadio a San Siro". Parole che non hanno fatto piacere al sindaco di San Donato, Franceso Squeri, che, tre giorni dopo la manifestazione di interesse per San Siro, ha voluto incontrare Scaroni per capire le intenzioni del club di via Aldo Rossi: "Esco da questo incontro avendo avuto ulteriore conferma della serietà e della concretezza del progetto che la società sta portando avanti per l’area San Francesco. Da una parte siamo consapevoli che resta ancora aperta un’ipotesi su Milano, ma del resto, come ho ribadito a Scaroni il via libera da parte della nostra Amministrazione resta vincolato al buon esito dell’Accordo di programma, che deve garantire una serie di risposte e tutele per i nostri cittadini e per il nostro territorio affinché lo stadio a San Donato possa rappresentare davvero un’opportunità" le parole di Squeri dopo il summit.
UN NUOVO PIANO A - Nelle settimane successive, il dialogo tra Milan, Inter e Comune di Milano è andato avanti anche perchè nel frattempo si è "risolta" la questione del famoso vincolo su San Siro: se lo stadio verrà acquistato dai due club e diventerà quindi privato, il vincolo infatti non scatterà. Da questa novità è di fatto ripartito il progetto San Siro che ora è diventato il piano A del Milan che piano piano sta mettendo da parte l'opzione San Donato. Ad annunciarlo è stato sempre Scaroni che qualche giorno fa (20 dicembre) ha dichiarato a Radio TV Serie A: "San Donato è passato dall'essere il piano A ad essere il piano B da quando la sovrintendenza ha rimosso il famoso vincolo. E' iniziato un processo di negoziazione. Noi e l’Inter dobbiamo comprare lo stadio e le aree limitrofe, avere i permessi e così via. Stiamo negoziando un contratto con il comune, un contratto che dovrà essere perfetto. Devo dire che ho un certo ottimismo".
COSA DICONO I TIFOSI? - E tifosi del Milan cosa dicono di questa situazione? Sicuramente c'è un po' di confusione perchè non capiscono quali sono le reali intenzioni del cub di via Aldo Rossi. Sicuramente, se potesse scegliere loro, i milanisti andrebbero dritti su San Donato perchè non vedono di buon occhio l'ipotesi di condividere ulteriormente lo stadio con l'Inter. La domanda iniziale era: ma dove sorgerà questo nuovo impianto? Fare previsioni ora, come dimostrano le vicende degli ultimi mesi, è molto complicato perchè gli intoppi del progetto originario di San Siro sono sempre dietro l'angolo e quindi non è escluso che lo scenario possa cambiare ulteriormente. La speranza è che il 2025 porti un po' più di chiarezza sul tema stadio, oltre ovviamente a passi concreti perchè il Milan ha bisogno il prima possibile di un nuovo impianto di proprietà.