Leao cita Ibra e il Milan si accende col fuoco delle critiche
Il 5 novembre, un mese fa domani, si giocava al Santiago Bernabeu, la partita tra Real Madrid e Milan, valida per la quarta giornata del girone unico di Champions League. Prima di quella gara lo score stagionale di Rafael Leao recitava: 12 presenze tra campionato ed Europa, di cui 9 da titolare e tre dalla panchina, un gol e quattro assist. Da quella sera in avanti, le cose sono cambiate.
Figlio di Ibra
Sono state tante le critiche che sono piovute addosso a Rafa Leao nel corso delle prime settimane di questa stagione: al di là dell'essere poco decisivo in zona gol, i capi d'accusa più frequenti erano l'atteggiamento e lo scarso impegno in fase difensiva. Il portoghese ha mandato giù anche qualche panchina consecutiva a cui non era abituato e oggi, a un mese di distanza, è di nuovo un trascinatore della squadra e i suoi numeri sono lievitati. Ed è per questo probabilmente che ha deciso di citare Zlatan Ibrahimovic nelle sue storie Instagram, riportando delle dichiarazioni dello svedese del febbraio 2023: "È normale, perché se non ti criticano non sei al top. A me criticano da 25 anni perché sono il numero 1, sono abituato. È come mettere benzina sul fuoco e quando scherzi con il fuoco ti bruci. Mi sento ancora Dio? Certo, non cambia niente".
Leao si è acceso
Sicuramente le panchine e i mesi difficili hanno fatto breccia nel cuore di Leao, così come tutte le critiche che gli sono piovute addosso. Spesso lo si accusa di rispondere poco sul campo ma di fatto, negli ultimi 30 giorni, è esattamente quello che ha fatto. Rafa si è acceso ed è diventato nuovamente il numero 10 del Milan: appare più consapevole con un ruolo che viene interpretato con qualche sfumatura diversa, più tendente a cercare l'inserimento e il movimento verso l'area di rigore e meno pressato da compiti difensivi che oggettivamente non sono nelle sue corde. Di questo va dato merito a Fonseca e poi a Leao che si è saputo adattare e si è infuocato in campo. Con il Madrid un assist e due giocate decisive nei primi due gol; contro il Cagliari, una doppietta; contro la Juve, poco come tutta la squadra; contro lo Slovan Bratislava, un gol delizioso; contro l'Empoli un'altra grande prestazione; contro il Sassuolo un gol e 45 minuti di grande livello. E non è un caso che anche il Milan sia in striscia aperta di sette risultati utili consecutivi: certo alcuni sono stati deludenti ma il rendimento rispetto a inizio anno è senz'altro migliorato. Ora l'obiettivo è rimanere accesi, critiche o non critiche.
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