I fischi di San Siro e i numeri da banter era. Ma Fonseca crede (a parole) allo scudetto
Quello che lascia questo Milan-Juventus è una classifica che inizia a fare paura: d'accordo la partita da recuperare contro il Bologna, ma il pareggio contro la squadra di Thiago Motta lascia il Milan in settima posizione, che può diventare ottava se proprio il Bologna andrà a vincere sul campo della Lazio. E se nel caso fossero i biancocelesti a vincere, saremo settimi ma ancor più distanziati dagli uomini di Baroni. E dopo un terzo di stagione, volendo tracciare un primo bilancio, ben lontani dalle aspettative.
Un dato fa impressione: cinque vittorie su dodici partite giocate. Per vedere un inizio peggiore dobbiamo ancora una volta tirare in ballo l'anno di Marco Giampaolo, che a questo punto della stagione ha già lasciato la panchina a Stefano Pioli. Per trovare un altro inizio peggiore dobbiamo risalire a Pippo Inzaghi. Per la cronaca, l'annata Giampaolo-Pioli si chiuse al 6° posto, quello con Inzaghi addirittura al 10°. Paulo Fonseca continua a credere nello scudetto, è l'unico in questo momento. Non siamo abituati a rimonte clamorose, in Italia: l'ultima alla quale abbiamo assistito è della Juventus di Massimiliano Allegri, stagione 2015/16. Alla 13ª giornata era sesta in classifica, a nove punti dall'Inter capolista. Proprio alla 13ª giornata batteva il Milan proseguendo una striscia positiva che l'avrebbe portata a una clamorosa scalata. A oggi però ci viene difficile pensare a un simile exploit da parte dei rossoneri.
Difficile pensarlo dopo una partita nella quale si è arrivati a tirare una sola volta in porta. Non succedeva da un altro Juve-Milan, datato 27 aprile e terminato 0-0. Lì il Diavolo fece pure peggio non tirando nemmeno una volta. L'alibi, in quell'occasione, fu quello di una squadra svuotata dopo aver perso il derby che ha consegnato lo scudetto all'Inter e di fatto quella di Torino era la prima di una serie di partite ormai inutili per una squadra che aveva chiuso anticipatamente la stagione. Qui ci si aspettava ben altro Milan con ben altro atteggiamento, che provasse a mordere la partita e che invece non ha mai dato l'impressione di poter vincere la partita. Rimanendo ingabbiato da una Juve incerottata che ha dato l'impressione di accontentarsi da subito del pareggio. Ma i bianconeri, più avanti in classifica, erano nelle condizioni di poterselo permettere. Non il Milan, già ampiamente attardato. I fischi di fine partita sono la conseguenza di una serata frustrante. È la seconda volta che succede a San Siro in questa stagione, dopo Liverpool. Brutto segnale.