Il doppio ex Serena ricorda Berlusconi: "Prima delle partite con la Juventus arrivava in ritiro con l'elicottero. Ci teneva a queste sfide"
Intervistato dai taccuini de Il Corriere dello Sport, il doppio ex Aldo Serena ha ricordato il suo passato per parlare della sfida che andrà domani in scena a San Siro tra il Milan e la Juventus. Questi alcuni estratti del suo intervento.
Inter, Milan, Torino, Juve: non ti sei fatto mancare proprio nulla. La più forte, tra quelle frequentate?
"Quella in cui ho giocato poco, il Milan ‘92-93. Davanti c’erano Van Basten, Papin, Gullit, Massaro, Simone e ci metto anche Savicevic. Io ero al capolinea, forse avrei giocato poco anche se avessi avuto cinque anni di meno".
Milan-Juve a chi o dove ti riporta?
"A Boniperti che la sera del sabato ci faceva il discorsetto: “Domani dovete mettervi il vestito buono in campo”. San Siro esercitava un fascino speciale su di lui. Forse perché era a nato a Novara, tutta la carriera a Torino e non aveva mai giocato per Inter e Milan. Voleva vincere facendo anche bella figura. E Berlusconi, il periodo sfavillante".
Vi riempiva di attenzioni.
"Dalla cura dei giardini di Milanello all’importanza che dava alla sfida con l’Avvocato. Il sabato arrivava in ritiro con l’elicottero, pranzava con noi e poi c’era il momento della relazione alla squadra. Una volta mi disse di non salire in camera e di aspettarlo. Pensai, adesso mi fa la ramanzina perché gioco poco".
Dall’84 al ‘90 sei stato nel giro della Nazionale.
"Insieme a compagni eccezionali. Uno come Scirea non esisterà mai più, in campo sapeva essere attaccante e difensore, aveva un peso specifico e un’influenza superiori. Ho condiviso l’esperienza con altri grandi difensori come Maldini e Baresi. Ma il compagno tecnicamente più forte, con più qualità e fantasia resta Roberto Baggio".