Fonseca dixit, Cagliari peggio del Real: il Milan si butta la Zappa sui piedi prima della pausa
"È più difficile giocare in Italia partite con Monza o Cagliari che gare come stasera in Europa" parole e musica di Paulo Fonseca, dopo il trionfo del Bernebeu. E a giudicare da come è andata all'Unipol Domus è difficile dargli torto. Il Milan soffre tantissimo, va sotto, poi due volte in vantaggio e viene ripreso sempre. Finisce con un clamoroso 3-3 e ancora una volta chiude la serie di partite prima della pausa nazionali con una delusione.
I fari, inevitabilmente, erano puntati su Francesco Camarda. La sua partita dura 65 minuti, il tempo di prendere confidenza e qualche botta. Tocca 31 palloni, un passaggio chiave mal sfruttato da Chukwueze e una conclusione in porta, di testa, parata da Sherri. Si sacrifica per la squadra, si inverte spesso il ruolo con Rafa Leao, torna a dare una mano e lo si vede anche prima della linea del centrocampo. Poi lascia il posto a Tammy Abraham, che trova ironia del destino il gol dell'illusorio 2-3.
Prima della rete dell'inglese è tanta sofferenza, con il Cagliari che fa malissimo con i suoi esterni destri, storicamente non proprio dei cecchini: eppure Nadir Zortea apre le marcature (c'era però un fuorigioco di Luvumbo non segnalato) e va diverse volte alla conclusione e Gabriele Zappa si segna nella ripresa sfruttando un errore di Fofana. Sono le reti dell'1-0 e del 2-2 ma dal 2' al 53', l'intervallo tra le due reti, i sardi fanno venire i brividi freddi a Fonseca, con Maignan che evita il peggio.
La differenza la fa l'enorme divario tecnico del Milan, che permette al Diavolo di portare a casa almeno un punto nonostante tutto: Rafa Leao è in versione prime, segna un gol più bello dell'altro e valorizza le grandi giocate di Reijnders e Fofana, geniali nelle due imbeccate. Era dalla serata dell'addio al calcio giocato di Ibrahimovic, 4 giugno 2023 contro il Verona, che il portoghese non segnava due reti. Il gol del definitivo 2-3 parte proprio da Leao, prosegue con Fofana per Loftus-Cheek che allarga per Pulisic che dalla destra fa partire un diagonale che diventa un tiro-cross tradotto in rete da un incredulo Abraham che deve solo spingere. Sembra fatta, invece no. Tutti i pericoli del Cagliari, sin dall'inizio, hanno la stessa genesi: suggerimento dalla sinistra per l'esterno destro che colpisce e segna. E così è: cross di Augello e Gabriele Zappa, che fino a oggi aveva segnato solo un gol in Serie A, scarica al volo il destro che vale il 3-3 e la sua doppietta personale. E se non era per Viola, che nel primo tempo ribadiva in rete in fuorigioco un suo diagonale vincente, si portava a casa il pallone. Cose da pazzi.