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God save the english players: Tomori e Abraham rischiano la panchina, RLC ci si accomoda giàTUTTO mercato WEB
© foto di DANIELE MASCOLO
Oggi alle 14:00Primo Piano
di Gaetano Mocciaro
per Milannews.it

God save the english players: Tomori e Abraham rischiano la panchina, RLC ci si accomoda già

La settimana internazionale ci ha regalato tanta noia e ha decimato la rosa di Paulo Fonseca. Il tecnico portoghese si è ritrovato senza i francesi (Fofana, Theo e Maignan), senza gli statunitensi (Musah e Pulisic), senza i serbi (Jovic e Pavlovic). Via anche il nigeriano Chukwueze, l'olandese Reijnders, il portoghese Leao, lo spagnolo Morata e l'italiano Gabbia. A questi si aggiungono anche i giovani: Camarda e Liberali con l'Under 19; Bartesaghi, Torriani e Zeroli con l'Under 20 e Cuenca col Paraguay. Tra i pochi rimasti a lavorare a Milanello c'erano i tre inglesi: Tammy Abraham, Fikayo Tomori e Ruben Loftus-Cheek.

Niente di sorprendente, nessuno dei tre è rientrato nei piani di Gareth Southgate in questi anni e il traghettatore Lee Carsley si è limitato per l'appunto a traghettare, senza apporre novità. L'arrivo di Thomas Tuchel dal 1° gennaio potrebbe cambiare le carte in tavola, ma prima sono loro che devono cambiare le cose. E allo stato attuale nessuno potrebbe nemmeno sognare una convocazione.

Il rendimento di Fikayo Tomori è fin qui ampiamente deludente, tornato ai livelli di due stagioni fa quando si registrò la prima grande involuzione. Eppure Fonseca pur di dargli fiducia ha panchinato un nuovo acquisto come Pavlovic che, Liverpool a parte, male non aveva fatto. L'inglese è ritenuto più complementare all'imprescindibile Gabbia rispetto al serbo, ma anche nel derby, al netto della vittoria, aveva commesso un errore grosso tenendo tutti in gioco nell'azione che ha portato al pari momentaneo dell'Inter. Male anche col Leverkusen, malissimo a Firenze dove ha commesso l'errore che è costato il ko. E contro l'Udinese potrebbe non essere già più titolare.

I numeri non sono dalla parte di Tammy Abraham, che però nelle sue prime uscite milaniste ha fatto anche qualcosa di buono. La sua poca freddezza sottoporta che già avevamo visto a Roma si sta ampiamente confermando in rossonero: un golletto su rigore, peraltro ininfluente dato che è valso il 4-0 contro il Venezia. Grande generosità, tecnica invidiabile e tanto è bastato finché i risultati erano dalla parte del Milan. A Leverkusen ha pagato la remissività del primo tempo, a Firenze ha calciato un rigore che non avrebbe dovuto calciare. E l'ha pure sbagliato. E in generale le occasioni da rete che fin qui ha avuto a disposizione sono state pochissime, la media è di 1.2 tiri nello specchio della porta a partita. Il "Franchi" potrebbe costare anche a lui una maglia da titolare, portando Fonseca a ripensare nuovamente all'attacco.

Infine, Ruben Loftus-Cheek che è l'equivoco tattico di questo inizio di stagione. La critica lo invoca mezzala, ruolo non concepito da Paulo Fonseca e allora ecco il centrocampista inglese sacrificato in nome del 4-2-4. Lo si è rivisto a Leverkusen e per poco non si procurava un rigore, poi si è accomodato nuovamente in panchina. Quando impiegato ha sofferto a trovare una sua collocazione: non ha convinto da mediano e nemmeno da trequartista. Basterebbe forse collocarlo nella sua zona ideale, mezz'ala destra. Ma finché Fonseca non prenderà in considerazione il 4-3-3 per l'ex Chelsea il rischio è di essere la vittima sacrificale.