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Cardinale: "Ho comprato il Milan per portare quello che faccio di mestiere. C’è una strategia molto più grande di quella che si gioca ogni settimana in Italia, ovvero vincere le partite"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 14:37News
di Antonello Gioia
per Milannews.it

Cardinale: "Ho comprato il Milan per portare quello che faccio di mestiere. C’è una strategia molto più grande di quella che si gioca ogni settimana in Italia, ovvero vincere le partite"

Gerry Cardinale, proprietario del Milan, si è così espresso da New York durante la Giornata dello Sport Italiano nel Mondo: "Quando abbiamo comprato il Milan, è stato per portare in Italia quello che facciamo per mestiere. C’è una strategia molto più grande di quella che si gioca ogni settimana in Italia, ovvero vincere le partite. Oggi (ieri, ndr) giochiamo contro i nostri colleghi dell’Inter. È il derby e l’obiettivo è quello. Ma, sapete, se persone come me e Stephen Pagliuca sono venute in Serie A, credo che questo tipo di incontro e di discussione sia fondamentale".

Quando guardo alla Serie A e al Milan, indosso più cappelli (da tifoso, ndr): quello del Milan, quello della Serie A e quello dell’Italia. Sulla Serie A, nei commenti iniziali, è venuto fuori il concetto di Made in Italy. Suggerisce che è la più alta qualità premium a livello globale: si pensa alla Ferrari, a Loro Piana, a Brunello Cucinelli. Ebbene, dovremmo pensare alla Serie A allo stesso modo. Una volta pensavamo alla Serie A allo stesso modo, poi il mondo è cambiato. E ora quando si parla di calcio a livello globale e si pensa alla massima qualità, si parla di Inghilterra, di Premier League. E una delle cose che vorrei fare come amministratore del Milan e come partecipante alla Serie A è lavorare con essa e con tutti i membri dell’ecosistema italiano per riportare l’Italia a quello che era in termini di calcio europeo globale. Credo che questo sia fondamentale. Considero la Serie A come una delle più grandi esportazioni dell’Italia. Tutto questo, però, non si può fare se ci concentriamo solo sul vincere le partite. Non possiamo farlo se non innoviamo, se non cambiamo questo paradigma in tutto il calcio europeo, dove sembra esserci questa nozione implicita che si debba spendere tutto il necessario per vincere, come se ci fosse una correlazione diretta tra spesa e vittoria. E credo di averlo già detto, e questo è il livello di sofisticazione che dobbiamo raggiungere in Serie A".