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PAGELLE Milan-Lazio: Pedrooooooooo! Isaksen imprendibile, Tavares infuocatoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:35Esclusive
di Andrea Castellano
per Lalaziosiamonoi.it
fonte Andrea Castellano - Lalaziosiamonoi.it

PAGELLE Milan-Lazio: Pedrooooooooo! Isaksen imprendibile, Tavares infuocato

PROVEDEL 6,5: Si riprende il suo posto tra i pali dopo due partite. Si fa trovare pronto sia sull’inserimento in area di Reijnders che sul missile di Pavlovic. Poi è decisivo in uscita nel secondo tempo sul cross tagliato di Gabbia. Non può nulla sul gol di Chukwueze, libero di colpire di testa e insaccare. Tutto sommato un ritorno positivo.

MARUSIC 6,5: Scatta in avanti alla Nuno Tavares, il gol del vantaggio iniziale nasce dalla sua sgroppata a sorpresa. A fine primo tempo è costretto a uscire dopo aver preso un duro colpo al ginocchio da Theo Hernandez. Al suo posto Lazzari.

Dal 46’ LAZZARI 6: È chiamato a gestire la crescita del Milan nel secondo tempo. Leao e Theo Hernandez lo mettono a dura prova e va in difficoltà.

GILA 6,5: Alla solita precisione e puntualità nei contrasti e nell’anticipo abbina una sicurezza palla al piede disarmante. Impeccabile a livello difensivo, in uscita si prende spesso la licenza di rompere la linea e attaccare la difesa del Milan. 

GIGOT 6,5: Lotta dura con Gimenez, non un cliente semplice. A volte è troppo irruento e distratto in area di rigore. Ha sui piedi addirittura il pallone del possibile 0-2, ma calcia in modo troppo leggero di piatto. Esce sfinito con i crampi.

Dal 78’ PATRIC 6: Dopo Vecino rientra anche lui, un’altra buona notizia per Baroni. Ha bisogno di tempo per riprendere il ritmo partita.

NUNO TAVARES 7: È tornato il treno. Avanti e indietro, stop and go costante. Jimenez non gli sta dietro (a fine primo tempo cambio per ko tecnico), lui ne approfitta e ara la fascia senza troppi pensieri. Con Walker la storia non cambia. Gli sta mancando solo l’assist (o il gol?). Lo scotto da pagare per questo tipo di rendimento offensivo è qualche leggerezza di troppo in difesa, come sul pari di Chukwueze. Deve imparare a perfezionare certe amnesie che possono costare caro.

GUENDOUZI 7,5: Un’altra gara da gladiatore. Sempre vivo e duro nei contrasti, non era facile contro la fisicità di Fofana e Musah e la qualità di Reijnders e Joao Felix. Lotta e battaglia, scalcia e recupera palloni. Il solito moto perpetuo, l’acchiappasogni delle trame offensive del Milan. Quando ha spazio poi lascia andare il destro per lunghi filtranti in avanti, come sull’espulsione di Pavlovic. È ovunque e assolutamente imprescindibile.

ROVELLA 7,5: Il solito mix di qualità e quantità, il cuore pulsante e instancabile della Lazio. In mezzo al campo fa la guerra, in regia si abbassa tra i due centrali e fa partire l'azione. L’ultima prestazione da gigante di una lunga serie.

ISAKSEN 7,5: È un Isaksen ‘formato Zaccagni’: dribbla, taglia, si inserisce, calcia e ripiega in copertura su Leao. Gioca sempre a testa alta, non ha paura di puntare l’uomo (spesso Theo Hernandez, non uno qualsiasi). È in uno stato di forma fisico e mentale strepitoso, e si percepisce: quando prende palla dà sempre l’impressione di poter creare qualcosa di interessante. Con un suo ennesimo scatto in avanti provoca l’espulsione di Pavlovic; con un altro si guadagna il rigore allo scadere. Semplicemente formidabile.

DIA 6,5: Fa a spallate e lega il gioco da trequartista; si lancia in profondità quando bisogna vestire i panni del centravanti. Sempre prezioso in pressing e nel rubare palla, come su Musah che, per l’arbitro Manganiello, lo ferma regolarmente (o forse no?). Nelle ultime partite gli sta mancando solo il gol: Maignan glielo nega subito in apertura. Poi gioca tutto il secondo tempo da numero nove.

Dall’88’ NOSLIN 6: Entra nel finale per cercare il raddoppio.

ZACCAGNI 7,5: Festeggia le 150 presenze con la maglia della Lazio in tutte le competizioni con il suo decimo gol stagionale. Non poteva mancare il suo timbro in una delle partite più importanti del campionato. Regna a San Siro, va anche più volte vicino alla doppietta. Prestazione da vero capitano e numero 10: carica la squadra, si sacrifica e illumina l’attacco. La Lazio è tutta nei suoi piedi.

Dal 78’ PEDRO 7: Si prende la responsabilità di battere il calcio di rigore decisivo al 98’, e non sbaglia. Freddissimo dal dischetto, gela San Siro e regala una vittoria epocale alla Lazio. ‘I campioni sono così’, semicit. Entra e segna, è quello che sa fare meglio. Ancora una volta determinante dalla panchina.

TCHAOUNA 6,5: La prima scelta giusta della sua partita arriva al 28’, con il filtrante per Marusic sul gol di Zaccagni. Il resto è una fotocopia della gara di martedì contro l’Inter: è troppo spesso fuori dal gioco, tiene pochi palloni e sbaglia praticamente sempre in fase di appoggio. Rende meglio, paradossalmente, quando si allarga sulla fascia. Nel secondo tempo fa spazio a Vecino.

Dal 58’ VECINO 6: Bentornato, Vecio! Con lui è sempre 4-3-3, si posiziona immediatamente vicino a Guendouzi e Rovella. Mancava in campo da fine novembre, ha ancora bisogno di minuti per tornare quello di inizio stagione.

BARONI 7,5: Negli ultimi 35 anni la Lazio aveva vinto una sola in casa del Milan in campionato. Era il 2019, finì 1-2. Ora è il 2025, ed è finita ancora 1-2. Dopo la pretattica della vigilia, in campo va praticamente la formazione tipo. A San Siro i suoi ragazzi offrono una prestazione da grande squadra e restano in piena corsa per il quarto posto. Vittoria meritata, il pareggio sarebbe stato una beffa soprattutto dopo l’espulsione di Pavlovic. Sfatato il tabù del San Siro rossonero e dei big match in questa stagione. Da applausi.

MILAN (4-2-3-1): Maignan 6; Jiménez 5 (46’ Walker 5,5), Gabbia 6 (83’ Jovic 6), Pavlović 4,5, Theo Hernández 5; Musah 5 (37’ Joao Felix 5), Fofana 5,5 (70’ Thiaw 5,5); Pulisic 6,5 (70’ Chukwueze 6), Reijnders 6,5, Leão 5,5; Gimenez 5,5. All.: Conceicao 5.

Pubblicato il 2/03