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Lazio, Baroni: "Partita da non sbagliare. Siamo consapevoli del percorso che stiamo facendo"
L'allenatore della Lazio, Marco Baroni, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport prima della partita di Europa League contro il Ludogorets. Baroni si è soffermato sulle condizioni della squadra, sull'atteggiamento da tenere in campo e sulla crescita di alcuni singoli, in particolare di Pedro e Noslin.
In campo vediamo Pedro con continuità. Ci racconta le sue prestazioni a livello atletico e le sue capacità di leadership? Sembra notevolmente maturato.
"Conosco un grande atleta, un grande professionista. Gioca perché si allena giocando anche. È un giocatore che ha grande energia. Quando l'ho definito un po' il leader emotivo, parlo proprio di quelle emozioni che lui porta sul campo, nel lavoro. Oggi, avendo qualche piccolo problema, ho cercato di rimettere in campo Vecino e Guendouzi, che ci danno comunque garanzia, perché oggi è una partita che la squadra non deve sbagliare. Non deve sbagliare dal punto di vista mentale, e sono anche un po’ curioso perché dobbiamo veramente affrontare questa gara con il piglio giusto. Credo di avere anche la possibilità di fare qualche cambio, specialmente nei ruoli dove c’è un po’ più usura".
Curioso di vedere una squadra in una partita dove, tra virgolette, c'è tutto da perdere. Perché sembra tutto scritto, poi lo sappiamo che nel calcio non c'è tutto scritto. Può essere una partita scivolosa da questo punto di vista. Ha lavorato soprattutto più di altre volte sull'aspetto mentale, perché sente questo pericolo, questo rischio?
"Non è tanto il pericolo. Alla squadra chiedo un salto ancora di spessore, perché noi dobbiamo fare bene anche se facciamo un’amichevole. Oggi siamo davanti a una squadra importante, con un percorso importante in campionato. La squadra non deve sbagliare l’atteggiamento. Poi le partite si possono vincere, perdere, pareggiare. Ma l’atteggiamento non deve mai mancare. È quello che chiedo, che non possiamo sbagliare".
Stasera gioca Noslin. Se lo è portato dietro da Verona. Là arrivò a gennaio, con un grandissimo impatto nella Serie A. Meno nella Lazio. Forse è il giocatore che ancora deve esaltarsi a livello degli altri.
"Mi sono preso un po’ di responsabilità, perché un ragazzo così giovane che arriva in una piazza importante dove c’è pressione… Io non l’ho certamente aiutato, perché gli ho cambiato molti ruoli. Ha giocato sia attaccante esterno, sia da punta centrale, sia a destra che a sinistra. Ma lui è un giocatore forte, bravo, ha tanta energia. Oggi lo riporto in quello che forse lui interpreta meglio, però dobbiamo anche creargli un percorso di crescita. Purtroppo queste tre gare dove lui è squalificato lo hanno penalizzato anche dal punto di vista del minutaggio e dell’opportunità di giocare partite importanti. Da questo punto di vista è un pochino più indietro degli altri, però è un giocatore che arriverà sicuro".
In campo vediamo Pedro con continuità. Ci racconta le sue prestazioni a livello atletico e le sue capacità di leadership? Sembra notevolmente maturato.
"Conosco un grande atleta, un grande professionista. Gioca perché si allena giocando anche. È un giocatore che ha grande energia. Quando l'ho definito un po' il leader emotivo, parlo proprio di quelle emozioni che lui porta sul campo, nel lavoro. Oggi, avendo qualche piccolo problema, ho cercato di rimettere in campo Vecino e Guendouzi, che ci danno comunque garanzia, perché oggi è una partita che la squadra non deve sbagliare. Non deve sbagliare dal punto di vista mentale, e sono anche un po’ curioso perché dobbiamo veramente affrontare questa gara con il piglio giusto. Credo di avere anche la possibilità di fare qualche cambio, specialmente nei ruoli dove c’è un po’ più usura".
Curioso di vedere una squadra in una partita dove, tra virgolette, c'è tutto da perdere. Perché sembra tutto scritto, poi lo sappiamo che nel calcio non c'è tutto scritto. Può essere una partita scivolosa da questo punto di vista. Ha lavorato soprattutto più di altre volte sull'aspetto mentale, perché sente questo pericolo, questo rischio?
"Non è tanto il pericolo. Alla squadra chiedo un salto ancora di spessore, perché noi dobbiamo fare bene anche se facciamo un’amichevole. Oggi siamo davanti a una squadra importante, con un percorso importante in campionato. La squadra non deve sbagliare l’atteggiamento. Poi le partite si possono vincere, perdere, pareggiare. Ma l’atteggiamento non deve mai mancare. È quello che chiedo, che non possiamo sbagliare".
Stasera gioca Noslin. Se lo è portato dietro da Verona. Là arrivò a gennaio, con un grandissimo impatto nella Serie A. Meno nella Lazio. Forse è il giocatore che ancora deve esaltarsi a livello degli altri.
"Mi sono preso un po’ di responsabilità, perché un ragazzo così giovane che arriva in una piazza importante dove c’è pressione… Io non l’ho certamente aiutato, perché gli ho cambiato molti ruoli. Ha giocato sia attaccante esterno, sia da punta centrale, sia a destra che a sinistra. Ma lui è un giocatore forte, bravo, ha tanta energia. Oggi lo riporto in quello che forse lui interpreta meglio, però dobbiamo anche creargli un percorso di crescita. Purtroppo queste tre gare dove lui è squalificato lo hanno penalizzato anche dal punto di vista del minutaggio e dell’opportunità di giocare partite importanti. Da questo punto di vista è un pochino più indietro degli altri, però è un giocatore che arriverà sicuro".
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